Alberto Candiani e Matteo Ward
Moda

Il miglior denim al mondo è italiano e in provincia di Milano

Candiani Denim, data di nascita 1938 in un piccolo paese vicino a Milano, Robecchetto (Induno), è una di quelle realtà imprenditoriali e manifatturiere a conduzione familiare italiana da quattro generazioni di cui essere fieri e di cui si sa e parla sempre meno di quel che bisognerebbe.

In oltre 80 anni di esperienza, l'azienda è cresciuta fino a diventare la fabbrica di denim più raffinata e sostenibile del mondo, creando i tessuti che hanno dato vita all'industria del denim premium, niente a che invidiare o quantomeno andare a pareggio con il famoso denim giapponese.

Il distretto è situato in un luogo per certi aspetti insostituibile, appena fuori Milano, in stretta connessione con la capitale mondiale della moda, nel cuore del Parco del Ticino, una riserva naturale che si estende dalla metropoli alle Alpi, sede di un importante patrimonio tessile ed una delle aree produttive più attive in Italia.

Candiani non solo crede fermamente nell'importanza del Made in Italy, ma produce e quindi sceglie e progetta i migliori denim per i nomi più prestigiosi del mercato, posizionandosi al contempo come azienda innovativa e green, valori che si sono intrecciati e radicati nei processi produttivi e in ogni tessuto, firmato da una qualità e unicità riconoscibili.

La creatività qui si unisce all'esperienza e gli investimenti non sono mai mancati soprattutto verso le ultime tecnologie in modo da tenere al passo coi tempi e perfezionare la sinergia tra uomo e macchina.

I tessuti vengono testati nella lavanderia interna al mulino, per trovare il giusto abbinamento tra tessuto e trattamento, spesso secondo le esigenze del cliente.

In un vero e proprio servizio premium dove ogni mese una mini raccolta dedicata alle novità comprensiva delle ricette dei trattamenti viene mandata agli acquirenti per ragionare su come differenziare il prodotto jeans utilizzando la migliore maestria artigianale italiana.

Candiani sviluppa e brevetta costantemente nuove tecnologie che consentono l'aggiornamento dei prodotti e aumentano la sostenibilità, i processi di riciclo e riutilizzo, in collaborazione con i suoi partner storici, anch'essi tutti italiani: la lavanderia d'alta gamma Elleti, il genio dell'etichettatura Okinawa, Cobra l'esperto di accessori in metallo e Confezioni Crivellaro per quanto riguarda sartoria e manifattura.

Nel negozio di proprietà sito in corso di Porta Ticinesse al numero 22 si può visionare e acquistare l'ultima innovazione made in Candiani Denim, l'unico jeans stretch 100% biodegradabile e compostabile del mondo. Prodotto con la tela Corevatm, brevetto internazionale, che permette il completo risultato di totale dismissione ecologica grazie all'uso di un elastomero ricavato dalla gomma naturale, in sostituzione dei filati sintetici, e senza compromettere elasticità, qualità fisiche e durabilità del jeans.

L'inedita collezione uomo e donna di jeans e giacche Corevatm studiata da Chicco Barina presenta modelli regular e slim declinati con il meglio della cultura denim in fatto di tinte, dal black all'indaco, lavaggi, e tipologie di tela, inclusi i cimosati.

«Innovazione sempre più estrema, talvolta visionaria, che poi deve necessariamente trovare concretezza ed applicazione nella vita quotidiana di un prodotto e soprattutto di chi lo ha scelto. Candiani Denim oggi fa questo, tenendo da sempre viva ricerca e sviluppo, una innovazione sostenibile che cerca di neutralizzare o addirittura rendere positivo l'impatto delle attività aziendali, dei suoi processi e dei suoi manufatti» dichiara Alberto Candiani, presidente di Candiani Denim.

L'originale installazione di Matteo Ward di WRÅD (We are Dreamers) in negozio punta proprio sulla circolarità e il concetto di nuovo spazio di divulgazione e presentazione delle tecnologie sostenibili dell'azienda.

«Con il team Candiani abbiamo lavorato per creare un concept di comunicazione creativa ed esperienza in-store capaci di rappresentare la promessa circolare di Corevatm in modo semplice per sorprendere (e divertire) il visitatore come in magia: il denim diventa una pianta. L'intero percorso dalla tela denim non termina, e compostato, diventa materia viva per far crescere una piantina di menta, un vero esempio di jeans a cm 0» afferma Matteo Ward.









YOU MAY ALSO LIKE