Lifestyle
May 24 2023
Nessuna "archistar", ma un grande rispetto per il territorio e la sua storia. L’hotel Byron di Forte dei Marmi riapre per la stagione 2023 in una veste completamente rinnovata, ma senza perdere il suo charme senza tempo.
«Il Byron nasce da una dimora storica e prendere il nome dal poeta e politico inglese George Gordon Noel Byron, che scelse questa terra come sua patria elettiva» racconta Salvatore Madonna, proprietario del Gruppo Soft Living Spaces di cui il boutique hotel versiliano fa parte. «Un progetto che nato sul territorio (sono originario di Pisa e vivo a Lucca) per il territorio, ha saputo essere visionario e capace di essere sempre contemporaneo, rinnovandosi negli anni».
Partiamo dagli inizi. Come si trasforma una villa di fine Ottocento in un boutique hotel?
A mio modo di vedere, la trasformazione deve tener conto e amplificare il valore storico, di fascino e di unicità di un bene che ci parla da oltre un secolo cercando un modo “gentile” per essere allo stesso tempo al passo con i tempi sia per la tecnologia che per il comfort.
Come è cambiata la storica Villa con quest’ultimo restyling?
La Villa non è cambiata e sarà il centro pulsante del Byron. Avevamo già finito negli anni precedenti prima la ristrutturazione di tutte le 29 camere esistenti, ultimata lo scorso anno, insieme a tutte le parti comuni che accoglieranno anche gli ospiti delle nuove 18 suites del Sasso, quindi la storicità e il valore artistico culturale è preservato cercando di far parlare il nuovo con lo storico, una questione molto viva e riscontrabile in varie parti del nostro Bel Paese.
Quest’anno si aggiunge una nuova ala: Sasso. Come è nato il progetto e come si sviluppa?
Il nuovo progetto dell’ala Sasso nasce dalla necessità di avere maggiore disponibilità per poter ospitare clienti provenienti da tutto il mondo, lo sbocco su una vecchia struttura che abbiamo pazientemente seguito dall’inizio degli anni 2000 ci ha permesso così di avere 18 suite in più, un garage sotterraneo e un nuovo ristorante La Magnolia.
Quindi la struttura che abbiamo acquisito, adiacente al Byron, non avendo alcun pregio storico e architettonico è stata demolita per dar spazio ad una nuova struttura contemporanea che potesse essere in sinergia con la Villa di fine Ottocento.
Qual è il concept dietro al decor di ogni stanza?
Le nuove 18 suites avranno un design sobrio e contemporaneo, che ricorda vagamente alcuni allestimenti di grandi yacht con colori tenui e arredi che saranno in grado di esprimere l’italianità del design e delle forniture di alta qualità.
L’Hotel Byron negli anni si è fatto cicerone di molti artisti. Qual è il suo rapporto con l’arte?
Francamente credo di essere un uomo molto fortunato a vivere in questo territorio che da sempre è stato meta di grandi artisti del passato e dei tempi moderni. Il mio rapporto con l’arte sin da piccolo è stato di pura ammirazione, un fascino che non si esaurisce mai nell’apprezzare e nel cercare di preservare il bello che da sempre ha contraddistinto il nostro paese. Credo che l’arte sia la maniera più nobile di qualificare il nostro territorio e di contraddistinguere un lifestyle unico al mondo
Infine, quali sono le altre novità ad attendere gli ospiti in questa nuova stagione?
Oltre alle 18 camere nuove, gli ospiti saranno benvenuti in un nuovissimo ristorante La Magnolia con cucina portata al pian terreno con una nuova sala e un meraviglioso chef table per un'esperienza a 360 gradi della nostra espressione di cucina mediterranea. Inoltre avendo realizzato un parcheggio interrato non avremo più macchine all’interno della proprietà e abbiamo allargato le zone verdi e di relax all’interno della proprietà.
Ma il punto di forza rimarrà il nostro servizio e la cura per i dettagli cercando di essere sempre punto di riferimenti per ospiti provenienti da tutto il mondo.