Lifestyle
May 21 2015
Kim Kardashian non solo è una selfie addicted, ma della moda (o mania?) di farsi autoscatti ne ha fatto un vero e proprio business, non solo grazie ai suoi sexy selfie, ma anche grazie al suo manuale dedicato mondo dei selfie, dall'eloquente titolo Selfish.
Eppure, secondo molti psichiatri ed esperti di salute mentale, l'eccesso di selfie è collegato a forme di narcisismo e vere ossessioni nei confronti del proprio aspetto. Ora il Dottor David Veal è persino arrivato a definire la moda degli autoscatti (rigorosamente da postare sui social) come una forma di "disordine mentale". L'esperto psichiatra, in una intervista al Sunday Mirror, ha spiegato come due pazienti sue tre tra coloro che si rivolgono a lui per un cosiddetto Body Dysmorphic Disorder, che riguarda la cattiva percezione del proprio corpo, manifestano l'istinto compulsivo di fare scatti a ripetizione da postare sui social network.
Fino a 200 scatti al giorno (e al tentato suicidio)
Un vero e proprio disturbo "compusivo ossessivo", secondo il Dottor Veal, che cita il caso di un uomo arrivato a farsi 200 foto al giorno e a tentare il suicidio per non essere riuscito a ottenere il selfie perfetto. Lo psichiatra indica anche un possibile terapia da seguire: "La terapia cognitivo-comportamentale viene usata per aiutare i pazienti ad individuare i motivi che li spingono ad avere comportamenti compulsivi e poi a imparare a controllarli" ha spiegato lo psichiatra.
Una sindrome compulsiva pericolosa per il futuro
La caratteristica compulsiva nel continuare a farsi fotografie con lo smartphone non è data solo dalla frequenza con la quale si fanno, ma anche dalle modalità. Come spiegato ancora dall'esperto, tra i sintomi dell'ossessione ci sono la ricerca del proprio lato migliore, l'attenzione ai dettagli come le sfumature della pelle, i sorrisi, il naso, il contorno occhi, i denti e i capelli. Anche la scelta della foto da usare per il proprio profilo è frutto di un lungo processo: in sostanza, ciò che spinge a scegliere una foto piuttosto che un'altra è legato al grado di accettazione di se stessi e da parte degli altri, che a sua volta ha il "potere" di rendere più o meno felici le persone. Ma basare la propria felicità sulla foto del profilo Facebook (o di altri social) non è esattamente la scelta più "sana": secondo il medico, infatti, questo tipo di comportamento può generare disturbi di carattere mentale nel futuro, soprattutto per quanto riguarda la mancanza di fiducia in se stessi.