Politica
October 08 2022
Voler trovare un senso allo psicodramma di 10 ore della direzione Pd è impresa ardua. Profonda compassione per un partito che in un confronto fiume riesce a dire semplicemente che non bisogna sostenere un governo tecnico dopo aver fatto tutta la campagna elettorale sostenendo un governo tecnico; dove si sottolinea il “fallimento della nostra rappresentanza femminile”; dove si evidenzia la necessità di un “passaggio di testimone tra generazioni e generi” (Cirinna); dove si rimarca che “siamo stati vittima delle pluricandidature”; e dove Stefano Bonaccini, uno dei candidati alla segreteria, nemmeno sente il bisogno di prendere la parola.
Tutto questo mentre Debora Serracchiani dice che “va evitata la corsa alle candidature”, mentre i concorrenti alla segreteria sono più numerosi degli aspiranti ai provini del grande fratello. L’analisi della sconfitta è così fine a sé se stessa da avere l’impressione che gli 80 convenuti nemmeno si ascoltassero l’un altro. E a riprova di questo l’eurodeputato Brando Benifei ha parlato per più di due minuti con il microfono spesso senza che nessuno se ne accorgesse. Il suo nulla acustico si è confuso con il nulla contenutistico degli altri oratori.
E’ stato insomma l’epilogo di un partito che le ha sbagliate tutte in campagna elettorale, e si trova ora nella fase delle vicendevoli recriminazioni. Si sono spese 10 ore a scaricarsi la colpa uno sull’altro, ma non c’è stato spazio per una sola idea di come dovrà prendere forma l’opposizione, e dei temi più importanti su cui dovrà insistere. Solo un vago impegno di Letta a chiedere le elezioni anticipate in caso di futura crisi di governo: promesse impossibili da mantenere, come dimostra il recente passato, perché di fatto, dati alla mano, negli ultimi dieci anni il Pd è salito al governo il più delle volte senza passare dal voto. E nulla può assicurare che non torni a farlo.
Nemmeno sui valori da perseguire c’è stata chiarezza. Nel pantheon di ciò che resta del Pd non si capisce quali riferimenti ci siano. Basti pensare che i libri più citati in direzione sono stati la Bibbia e il Vangelo. Un tempo gli eredi del glorioso socialismo citavano Marx, oggi il Verbo. In cerca di un miracolo che al momento è di là da venire.