Televisione
October 15 2020
Colpi di scena, segreti dimenticati o trascurati, seconde occasioni per ricominciare e un finale a sorpresa. Sono questi alcuni degli snodi centrali delle nuove puntate di Doc-Nelle tue mani, la serie di Rai 1 con Luca Argentero e Matilde Gioli ispirata alla vera storia del medico Pierdante Piccioni, l'ex primario di pronto soccorso a Codogno e Lodi che per un incidente perse dodici anni della sua memoria. Gli ultimo otto episodi della prima stagione della fiction prodotta da Rai Fiction e Lux Vide andranno in onda da giovedì 15 ottobre per sette prime serate. Ecco cinque cose da sapere.
Riparte da dove si era interrotto il racconto di Doc-Nelle tue mani: a causa del Covid i ciak erano stati stoppati, costringendo a stoppare la messa in onda alla quarta puntata, per poi tornare sul set in estate e concludere le riprese a metà luglio. Nei nuovi episodi della fiction, Luca Argentero torna a vestire i panni di Andrea Fanti: questa volta il medico prova a rifondare la sua vita ma l'accusa di essere responsabile della morte di un giovane paziente lo sconvolge. Non ricorda quel caso, quindi non può difendersi e l'unico che può aiutarlo è il dottor Sardoni, il collega che ha preso il suo posto di primario e che invece tenta di insabbiare la verità. A rimanergli vicino ci sarà sempre Giulia (Matilde Gioli), la sua ex assistente, con la quale ha scoperto di aver avuto in passato una relazione che ora sembra senza futuro.
Doc-Nelle tue mani è tratta da una storia vera, quella del medico Pierdante Piccioni, oggi brillante primario dell'ospedale di Lodi che perse dodici anni di memoria a seguito di un incidente stradale e che dopo le cure fu costretto a ricominciare da zero. La vicenda, raccontata nel libro Meno dodici, scritto con Pierangelo Sapegno, narra la malattia come possibilità di nuova occasione, di cambiamento, di sfida. «Leggendo le sceneggiature e guardando le riprese mi sono reso conto che l'obiettivo era stato raggiunto. Far capire alle persone cosa si prova davvero a perdere la memoria, 12 anni di memoria, risvegliarsi da alieno in un mondo che non ti appartiene, in cui persino i tuoi figli sono dei perfetti sconosciuti, non ricordare nessuna emozione che hai provato e pensare davvero di farla finita», racconta Piccioni. «E far capire anche che, nonostante tutto, tocca a te fare il primo passo. Che tocca a te entrare dentro gli altri. Che siano pazienti, amici, familiari o perfetti sconosciuti».
Oltre a Luca Argentero, il protagonista nei panni di Andrea Fanti - che cercherà in tutti i modi di individuare la vera causa della morte di un paziente, scoprendo che Marco Sardoni(Raffaele Esposito), un suo sottoposto ha falsificato un documento per nascondere la verità - c'è anche Matilde Gioli nei panni di Giulia Giordano, la dottoressa che Andrea ha dimenticato di aver amato in passato con i quali non mancheranno i conflitti. Sara Lazzaro è invece Agnese Tiberi, l'ex moglie di Andrea e ora direttrice sanitaria: nonostante siano separati da dieci anni, Fanti vuole riconquistarla, scontrandosi con la ferma opposizione di lei. Ad aiutare Andrea a non perdersi in questo mondo sconosciuto c'è Enrico Sandri(Giovanni Scifoni), il suo migliore amico, nonché neuropsichiatra infantile.
Dopo l'interruzione della scorso inverno, le riprese delle puntate mancanti di Doc-Nelle tue mani sono state realizzate in estate rispettando i protocolli anti-Covid e proprio per questo gli sceneggiatori e i registi Jan Maria Michelini e Ciro Visco hanno dovuto ripensare alcune scene. «Sono state riadattate per evitare abbracci e baci, ma avevamo già girato il finale e non c'erano in ballo scene eclatanti. I tempi si sono un pò allungati perché la troupe era ridotta e avevamo una sola unità per riprendere, invece di due», ha rivelato Argentero.
In attesa di sapere come finirà la prima serie, per i fan di Doc-Nelle tue mani, c'è già una bella notizia: la seconda stagione si farà. A confermarlo sono stati la produttrice Matilde Bernabei e gli sceneggiatori della fiction di Rai 1, Francesco Arlanch e Viola Rispoli, che stanno già scrivendo i nuovi episodi nei quali si parlerà anche di Covid. «Essendo una serie ambientata nella Milano contemporanea, il Covid-19 ne farà parte. Non posso anticipare in che forma e misura, ma se c'è una cosa che caratterizza Doc è che è ambientato nella modernità: non raccontarlo sarebbe un segno di scarsa responsabilità e non renderemmo onore al lavoro dei medici di fronte a questa emergenza che hanno vissuto», ha spiegato Arlanch.