Economia
April 28 2014
La "Pietra nera" ha appena staccato un assegno superiore ai 100 milioni di euro per aderire all’aumento di capitale del Banco Popolare. Poco meno di 300 milioni serviranno per partecipare all’operazione Monte Paschi senza diluire la partecipazione acquisita al momento delle grandi vendite della Fondazione. Nell’attesa di operazioni più impegnative, intanto, i gestori di BlackRock hanno puntato un chip di 77,5 milioni di Ei Towers, in occasione delle vendite da parte di Mediaset: poca roba per una società che nel primo trimestre ha registrato profitti per 756 milioni, e che gestisce, sulla base delle indicazioni di Aladin, il formidabile software di sua proprietà, un patrimonio di 4.300 miliardi, più del doppio del debito pubblico italiano. Ma l’elenco delle partecipazioni in Italia è destinato ad aggiornarsi in tempo reale viste le intenzioni del gigante Usa. In Piazza Affari vanta ormai investimenti da 20 miliardi che fanno della società di Lawrence Fink, un’infanzia da commesso nel negozio di calzature del padre, il secondo azionista nelle prime cinque banche italiane (Unicredit, Intesa, Mps, Banco Popolare e Ubi) oltre che in Azimut e in Telecom Italia. Ma anche con quote rilevanti in Generali, Mediobanca e fino a pochi mesi fa, con il solito 5 per cento, in Atlantia e Prysmian.
Niente di strano per una società che possiede negli Usa il 5,1 per cento di Apple, di cui è il primo azionista così come in Exxon (5,4), Google (5,8) o General Electric (5,5). Ma dove vuole arrivare BlackRock? "Non siamo raider, speculatori o partner di questa o quella cordata come purtroppo ci hanno dipinto" ha dichiarato il country manager Andrea Viganò. Resta il fatto che BlackRock, già scelto come advisor da Barack Obama per le pulizie bancarie e consulente di Irlanda e Grecia, sembra il soggetto adatto per dare vita al fondo dei fondi che dovrebbe favorire, assieme alla Cdp, il decollo di un mercato per i minibond (vedi articolo a pagina 21). Un buon affare da strappare a Stephen Schwarzman di Blackstone, per cui Fink nutre cordiale inimicizia.