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November 29 2012
Lady Fiona, ottava contessa di Carnarvon, è la proprietaria dello splendido castello di Highclere, 405 ettari nella contea inglese dello Hampshire, noto ai telespettatori di tutto il mondo per ospitare le riprese dell'english drama Downton Abbey, serie cult della NBC Universal di cui Retequattro trasmette la seconda serie dal 2 dicembre, in prima serata. Fiona Carnarvon ha recentemente scritto il libro dal titoloLady Almina e la vera storia di Downton Abbey, editore Vallardi. Nel volume racconta la vera esistenza della sua antenata Almina, vissuta agli inizi del '900, che ha ispirato il personaggio di lady Cora nel serial Downton Abbey.
Panorama.it ha intervistato lady Fiona che, oltre a svelare aneddoti e curiosità sulla vera Almina, parla di se stessa e annuncia che sta scrivendo un nuovo libro sulla storia della sua famiglia.
Quando ha iniziato a interessarsi di lady Almina?
Ho saputo della sua esistenza dodici anni fa, da quando io, mio marito e mio figlio ci siamo trasferiti ad Highclere, dimora che ho amato subito e di cui oggi conosco ogni pietra. All'inizio ho cominciato a fare ricerche sul marito di Almina, quinto conte di Carnarvon, personaggio di spicco della società inglese sotto il regno di Edoardo VII. Mi affascinava che avesse scoperto la tomba di Tutankhamon insieme ad Haward Carter. Poi ecco apparire lei nel mio orizzonte, Almina, una donna straordinaria, piena di generosità e di energia, caratteristiche eccezionali per una signora vissuta cento anni fa.
Chi era effettivamente la sua antenata?
Il mio libro si apre proprio con la presentazione di lei, splendida diciannovenne dalla posizione sociale un po' equivoca, nel giorno del suo matrimonio con il quinto conte di Carnarvon. Era il 26 giugno 1895 e la cerimonia si svolgeva nella cattedrale Santa Margherita di Westminster. La chiesa era addobbata in maniera inusuale e singolare per la nobiltà dell'epoca. Questo elemento, le incognite sulla nascita della sposa e la sua straordinaria ricchezza resero l'evento uno dei più atipici nell'alta società. Almina, infatti, era un'ereditiera ricchissima, figlia illegittima del barone di Rothshild che con i suoi soldi riuscì a salvare il castello di Highclere.
Quindi lei ha scritto la biografia di Almina?
No. Il mio libro è un'opera che colloca i personaggi nella loro epoca basandosi sui documenti, testimonianze scritte, lettere diari, registri degli ospiti, ed elementi della contabilità domestica risalente all'epoca. Naturalmente tutto ruota intorno ad Almina, contessa di Carnarvon fino al 1923.
E lei che opinione si è fatta della vita di Almina?
Era generosa e altruista, al punto che durante la prima guerra mondiale trasformò Highclere in un vero ospedale che accoglieva feriti e lei stessa seppe diventare un'infermiera pur non avendo mai studiato medicina. E pensare che era abituata a partecipare ai più grandi eventi mondani anche alla presenza della famiglia reale. Abbandonò tutti i fasti della sua posizione per dedicarsi a chi soffriva senza badare al denaro speso.
Cosa si aspetta dalla pubblicazione di questo libro?
Mi auguro che il lettore possa immedesimarsi nella storia d'amore e sofferenza di questa donna e riconosca in essa tutti i personaggi che recitano in Downton Abbey. Soprattutto: ammirando le gesta di lady Cora, spero che possano farsi un'idea della mia antenata.Inoltre la notizia che ci sarà anche la quarta serie della fiction mi riempie di orgoglio.
A proposito: come spiega il successo televisivo internazionale di Downton Abbey?
Credo sia da attribuire al fascino storico di una vicenda che si svolge in un tempo lontano ma anche alla credibilità della famiglia che vive in un castello quasi fiabesco al quale io, adesso sono fortemente legata. Quella raccontata in Downton Abbey è una vicenda di grande leggerezza che contiene molti aspetti malinconici. Due ingredienti che, sapientemente miscelati, penetrano nel cuore dello spettatore.
E adesso ci parli un po' di lei. Chi è invece lady Fiona?
Come le dicevo abito a Highclere da dodici anni. Ho incontrato mio marito Geordie nel 1996 e abbiamo un figlio adolescente. Sono profondamente onorata di gestire questo castello e la mia vita è sempre piena di impegni, ma non rinuncio certo ai miei compiti di moglie, di madre oltre che di manager. Mi piace iniziare la mia giornata uscendo di buon'ora, nel parco, con i nostri cani: è un momento di preparazione psicologica e fisica in vista del fitto calendario di appuntamenti quotidiani necessari per pianificare la gestione del castello e non solo. Inoltre mi occupo anche del nostro gift shop on line finalizzato a pubblicizzare i nostri prodotti. E poi ci sono da organizzare pranzi di rappresentanza e eventi di beneficenza. In tutto questo trovo anche il tempo per effettuare nuove ricerche perché sto scrivendo un altro libro sempre sulla mia famiglia.
Quindi è complicato gestire una tenuta vasta e importante come Highclere, vero?
È un privilegio e una responsabilità. Non ho mai pensato che la bellezza del castello e delle campagne circostanti fossero un dono tramandatomi dal passato e destinato a non modificarsi nel tempo. Per conservarla c'è da realizzare ogni giorno un lavoro molto impegnativo e responsabile. Highclere è una parte della storia dell'Inghilterra.
A proposito: Almina è stata una donna molto intraprendente e coraggiosa. Ma la storia dell'Inghilterra non le sembra costellata di figure maschili?
Certo, i maggiori personaggi del nostro passato, in molte epoche differenti, sono stati uomini, ma abbiamo avuto figure femminili di grandissimo rilievo internazionale. Basti pensare a Eleanor di Aquitania e alle due regine Elisabetta I ed Elisabetta II.
La condizione delle donne, però, lascia ancora molte perplessità, non crede?
Penso che gli sforzi e le lotte per azzerare la violenza sulle donne siano riconosciuti oramai in tutt'Europa. Ma in altre parti del mondo c'è ancora molto da fare, soprattutto c'è bisogno di uomini che riescano a imporre il dovuto rispetto verso la figura femminile. E, mi creda, ce ne sono tanti.
Lei è madre di un ragazzo adolescente. Riesce a seguirlo?
Naturalmente mi preoccupo per lui come ogni madre, ma lo lascio libero senza essere mai opprimente. Credo che ci sia un legame forte tra madre e figlio, un legame che unisce spiritualmente e non si spezzerà mai, neppure quando i nostri ragazzi saranno cresciuti. Il mio, ad esempio, sa che non gli metterò mai i bastoni tra le ruote, e sa che, se avesse bisogno di me, io ci sono e ci sarò sempre.
Prima di salutarci lady Fiona ci tiene a far sapere ai lettori di Panorama.it che ama venire in Italia almeno due volte l'anno. Condivide con il figlio la passione per i musei e per le chiese italiane e ama visitarli accompagnata dai tantissimi amici che la famiglia ha nel nostro paese.
Lady Almina e la vera storia di Downton Abbey
di Lady Fiona Carnarvon
editore Vallardi
352 pagg., 16 euro