Politica
March 19 2021
«Questo non è un anno in cui si chiedono soldi, è un anno in cui si danno soldi». È la frase centrale della prima e lunga conferenza stampa del Presidente del Consiglio, Mario Draghi che spiega in maniera chiara la linea politico economica su cui il Governo ha costruito il Decreto Sostegni approvato dal Consiglio dei Ministri. Si spiega così il taglio (con limitazioni) delle cartelle esattoriali. Si spiega soprattutto così la considerazione sul Patto di Stabilità «che cambierà sicuramente, anzi nei fatti è già cambiato in tutta Europa».
Un decreto che si sviluppa su 5 linee: contributo a fondo perduto, interventi a sostegno del lavoro e di contrasto alla povertà, salute e sicurezza, fondi per gli enti decentrati e stanziamenti per l'istruzione, la cultura, le forze politiche e le filiere agricole. Il decreto Sostegni passa dunque l'esame del Consiglio dei ministri e approderà settimana prossima alle camere per l'analisi degli emendamenti. Un documento che cuba 32 miliardi ben strutturato in tutte le sue parti che punta ad aiutare le imprese, le partite Iva colpite dal Covid-19, oltre che prevedere nuovi fondi per la scuola e gli interventi in tema fiscale. "È una risposta parziale ma è il massimo che potevamo fare. Obiettivo del decreto è dare più soldi a tutti e il più velocemente possibile. Siamo consapevole che sono risposte parziali e per questo abbiamo considerato l'ipotesi di avere un secondo stanziamento in occasione del documento di economia e finanza", queste le parole di Draghi durante la conferenza stampa di presentazione del decreto Sostegni. Un documento concreto che dunque nulla ha a che fare con i predecessori voluti da Conte.
Le nuove misure prevedono quindi un contributo a fondo perduto che spetta ai soggetti titolari di reddito agrario, "nonché a chi ha ricavi e compensi non superiori ai 10 milioni di euro nel secondo periodo di imposta antecedente a quello di entrata in vigore delle disposizioni in esame, a condizione che l'ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell'anno 2020 sia inferiore almeno del 30% rispetto all'ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell'anno 2019", si legge dal decreto Sostegni. L'ammontare del contributo è stato determinato pari al 60% per tutti i soggetti che hanno ricavi o compensi non superiori ai 100 mila euro nel secondo periodo d'imposta antecedente a quello di entrata in vigore del testo. Passa al 50% per chi ha ricavi fino a 400 euro e al 40% per le imprese con compensi tra i 400 mila euro e il milione. La percentuale si abbassa poi al 30% per tutti i soggetti con ricavi tra 1 e 5 milioni. E infine al 20% per chi ha un ragne che oscilla tra i 5 e i 10 milioni di euro. Il decreto prevede inoltre che il contributo non possa essere superiore ai 150 mila euro, inferiore ai 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 per i soggetti diversi da quest'ultimi. Inoltre il contribuente potrà scegliere se la somma gli verrà erogata come contributo diretto oppure sotto forma di credito di imposta, utilizzabile in compensazione tramite il modello F24. In questo caso "si stima che la compensazione avrà luogo interamente nel corso del 2021".
Altra misura è stata invece pensata per gli autonomi e i professionisti. Il governo Draghi ha previsto un incremento di 1.500 della dotazione finanziaria iniziale del fondo per l'esonero dei contributi previdenziali dovuti dai lavoratori autonomi e dai professionisti, che hanno percepito nel 2019 un reddito complessivo non superiore ai 50.000 e un calo del fatturato nel 2020 non inferiore al 33% rispetto all'anno precedente. I beneficiari che questa misura sono i lavoratori autonomi e i liberi professionisti iscritti alla gestione separata, agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza, e gli iscritti alle gestioni separate dell'Ago. Inoltre, per i professionisti è stato previsto anche il rifinanziamento, pari a 10 milioni di euro del "fondo per il reddito di ultima istanza".
A questi provvedimenti si accompagna una proroga del periodo di sospensione delle attività dell'Agenzia delle entrate. E dunque, si sposta dal 28 al 30 aprile 2021 la data finale del periodo di sospensione dei versamenti derivanti dalle cartelle di pagamento, e degli avvisi esecutivi previsti dalla legge. Inoltre, per quanto riguarda le rate in scadenza nel 2020, il decreto Sostegno prevede che se il versamento delle somme che scadono nel 2020 (28 febbraio, 31 marzo, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre) vengono saldata entro il 31 luglio 2021, ed entro il 30 novembre 2021 quelle dell'anno in corso, "non si determina l'inefficacia di tali definizioni". È inoltre stato raggiunto un accordo anche sullo stralcio dei debiti fiscali. Al via quindi la cancellazione delle cartelle fino a 5.000 euro dal 2000 al 2010. "È un condono di multe di oltre 10 anni fa. È previsto un importo massimo di 5.000 euro che sono comprensivi di sanzioni e interessi vari. In più c'è un tetto di reddito (si pensa che possa essere inserito un massimo fino a 30.000 euro per le persone fisiche e 50.000 per le imprese)", spiega Draghi in conferenza. Questa mossa continua il Presidente, aiuterà l'Agenzia delle entrate a proseguire nella lotta contro l'evasione fiscale. Ma non solo, perché "nel provvedimento che c'è anche una parte di modifica sulle norme di riscossione". Questo è fondamentale perché sennò tra qualche anno l'Amministrazione finanziaria si ritroverà nella medesima condizione di adesso, affaticata nello smaltire cartelle vecchie.
Il condono porterà inoltre "ad un impatto positivo sulla riscossione ordinaria derivante dalla possibilità di focalizzare l'azione di riscossione su carichi affidati successivamente al 2015, compresi i nuovi carichi che saranno oggetto di affidamento", si legge nel testo del decreto. Significa dunque che l'Agenzia delle entrate sposterà tutte le sue forze sui debiti fiscali successivi al 2015. Ma non solo perché il dl Sostegni ha anche previsto la possibilità di definire in via agevolata le somme dovute a seguito del controllo automatizzato delle dichiarazioni relative al 2017 e 2018. La misura interessa soprattutto i soggetti che hanno la partita Iva ancora attiva quando entrerà in vigore il testo, e che hanno subito una riduzione del 30% del volume di affari nel 2020 rispetto al 2019. A questo si aggiunge la proroga fino al 30 aprile 2021 della sospensione della compensazione tra credito d'imposta e debito iscritto a ruolo. Inoltre, per evitare un numero eccessivo di segnalazioni nei confronti dei beneficiari degli interventi di sostegno si "differisce di un anno la decorrenza dell'obbligo di segnalazione prevista a carico dell'Agenzia delle entrate". È stato anche sottolineato come "in sede di prima applicazione dell'imposta sui servizi digitali, i soggetti obbligati possono effettuare il versamento dell'ammontare dovuto per il 2020 entro il 16 maggio 2021 (anziché il 16 marzo 2021) e presentare la relativa dichiarazione entro il 30 giugno 2021 (anziché il 30 aprile 2021)".
Focus lavoro il ministro Orlando spiega come la norma contenuta nel decreto Sostegni "prevede che si interrompa il blocco dei licenziamenti in caso di cassa integrazione (stop al blocco a fine giugno) e si prosegua fino ad ottobre nei casi in cui questi strumenti non esistano". È stato inoltre previsto anche il rifinanziamento del fondo sociale per l'occupazione e la formazione istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali per 400 milioni di euro nel 2021.
Per i lavoratori stagionali, turismo e sport è stata prevista un'indennità pari a 2.400 euro e un rifinanziamento di 1.000 euro per il reddito di cittadinanza.
Il decreto Sostegno ha previsto anche un incremento del fondo dedicato agli enti territoriali per 1.000 milioni di euro e 260 per le regioni e le province autonome. A questo si aggiungono 1.000 milioni di euro in qualità di rimborsi legate alle spese sanitarie sostenute dalle regioni e province autonome nel 2020 per l'acquisto di dispositivi di protezione individuali. Un altro nodo affrontato nel decreto sono i trasporti pubblici. Per questi sono infatti stati stanziati altri 800 milioni per il 2021 con l'obiettivo di sostenere i mezzi locali e regionali.
E infine, per quanto riguarda l'emergenza sanitaria l'attuale governo Draghi ha deciso che "è necessario continuare ad avvalersi" dell'arruolamento eccezionale di 190 ufficiali medici e 300 sottoufficiali infermieri delle forze armate. Inoltre per la campagna vaccinale è prevista l'introduzione anche, previa manifestazione di interesse, di laureati in medicina e chirurgia abilitati all'esercizio della professione medica, di iscritti agli ordini professionali, di infermieri, di assistenti sanitari, e di medici specializzandi.