Sopravvissuti al bombardamento di Dresda, 70 anni dopo

Sean Gallup/Getty Images
Dresda, Germania, 10 febbraio 2015. Helga Skoczowsky, 79 anni, posa con un cucchiaio, l'unico oggetto che le resta della casa dove viveva, di cui dice: "È Il mio cucchiaio preferito, mangio solo con questo". Helga aveva 9 anni all'epoca del bombardamento. Si rifugiò con la madre e la sorella nella cantina del loro palazzo, che venne colpito e totalmente distrutto da una bomba. "Tutto era perduto. Tutto era Inferno", dice di quel che vide riemergendo in superficie.
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Dresda, Germania, 10 febbraio 2015. Aini Teufel, 81 anni, posa mostrando la targhetta di metallo che indossava obbligatoriamente nella scuola elementare che frequentava, per poter essere riconosciuta in caso fosse morta in un bombardamento aereo. "Le nuvole mi salvarono la vita", dice riferendosi alla perturbazione che costrinse gli alleati a posticipare l'attacco che avrebbe distrutto completamente la sua scuola e gran parte della città.
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Dresda, Germania, 10 febbraio 2015. Anita John, 82 anni, mostra la strada una fotografia della strada dove viveva da bambina, prima dei bombardamenti. Racconta che quando lei e i suoi genitori si ripararono in cantina durante i raid, sua madre la protesse con il proprio corpo, permettendole di sopravvivere. Tutte le altre persone presenti morirono soffocate sotto le macerie. Quando Anita ne riemerse, non era cosciente e capì che i suoi genitori erano morti solo l'indomani, ritrovando i loro cadaveri sulla strada davanti la loro casa, andata completamente distrutta.
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Dresda, Germania, 10 febbraio 2015. Karl-Heinrich Fiebiger, 83 anni, aveva 13 anni all'epoca del bombardamento. Quando iniziarono a cadere le bombe era da solo in casa e scappò attraverso la città in fiamme. Ricorda una sostanza appiccicosa, rilasciata dalle bombe, che pioveva dal cielo e si attaccava ai capelli. Il condominio in cui viveva con la sua famiglia venne totalmente raso al suolo. La sorella maggiore e i suoi due figli piccoli morirono nell'attacco e lui potè riabbracciare la madre solo 3 settimane più tardi.
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Dresda, Germania, 10 febbraio 2015. Christa Hennemann, 78 anni, aveva 8 anni quando la città venne bombardata dagli alleati. Si era rannicchiata con la madre e la sorella in una cantina. "Le urla della gente in cantina, questi ricordi sono indelebili.". Poco dopo esserne uscita, l'intero edificio crollò su se stesso.
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Dresda, Germania, 10 febbraio 2015. Nora Lang, 83 anni, mostra un piatto usato nella casa in cui viveva ai tempi del bombardamento. Una delle due rose che lo decorano divenne nera in seguito al calore sprigionato dalle bombe. Era tra i pochi oggetti che il padre di Nora riuscì a salvare portandoli in cantina. "Dietro di noi tutto andava in fiamme, di fronte a noi tutto andava in fiamme", racconta del momento in cui riemerse dal rifugio sotterraneo dove ebbe salva la vita.

Ricorre domani il 70° anniversario del bombardamento di Dresda ad opera delle forze aeree britannica e statunitense, avvenuto tra il 13 e il 14 febbraio 1945, nella fase conclusiva della Seconda Guerra Mondiale. 

La capitale della Sassonia venne rasa al suolo in gran parte, con una conseguente e prevedibile strage di civili. Secondo un'inchiesta indipendente commissionata dal consiglio municipale di Dresda nel 2010 per stabilire una cifra veritiera riguardo al numero delle vittime del bombardamento, esse furono tra le 22.700 e le 25.000. 

Il fotografo Sean Gallup ha ritratto a Dresda un piccolo gruppo di persone che scamparono alla strage - bambini all'epoca del bombardamento e oggi ottantenni - chiedendo loro di condividere le loro memorie di quei momenti tragici. 

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