Dubai Airshow, l'aerospazio riparte dagli Emirati
Quello che si è appena aperto a Dubai si chiama Airshow ma è il 17° salone aerospaziale internazionale dell'area, un evento che vale più di quanto non abbia rappresentato fino al 2019. L'inaugurazione è avvenuta il 14 novembre e fino al 18 questa manifestazione aprirà le sue porte a 1.200 espositori provenienti da un centinaio di Paesi, con oltre venti padiglioni nazionali e una mostra di oltre 160 tra velivoli, elicotteri, droni, eVtol e dirigibili. Per l'occasione si svolgerà anche un forum sull'intelligenza artificiale e le tecnologie emergenti, ma soprattutto torneranno le contrattazioni dopo un periodo di forte calo dei ricavi di tutto il settore aerospaziale causato dalla pandemia di coronavirus.
L'evento è sostenuto dall'iniziativa "Make It In The Emirates" - letteralmente "Realizzalo negli Emirati", cambiando il paradigma con il quale gli Uae avevano sempre affrontato questo genere di eventi, che pareva confezionato per dimostrare a potenziali clienti arabi i prodotti occidentali. Ora, invece, qui vengono mostrati i servizi forniti dalle società degli Emirati arabi uniti agli esperti globali del settore e incoraggiata la collaborazione tra le diverse parti dell'industria, puntando anche a incrementare la produzione locale. In coordinamento con il Defense Services Marketing Council dell'emirato, il 17° Dubai Airshow comprenderà anche un nuovo comitato consultivo composto da membri dell'industria, del governo e del mondo accademico che insieme cercheranno di concentrare qui nuovi progetti e talenti.
Oltre ai partecipanti affermati, tra i quali ovviamente anche l'Italia (Leonardo per l'occasione presenta il convertiplano AW609 con il ritrovato marchio storico Agusta, ma anche tecnologie spaziali e di difesa), Russia e Cina vogliono ampliare le loro esportazioni e per la prima volta sono presenti delegazioni di Israele, Repubblica Ceca, Australia e Belgio, che hanno prenotato un padiglione ciascuno. La partecipazione di Israele è particolarmente significativa perché arriva dopo la firma degli accordi di Abraham volti a migliorare le relazioni diplomatiche tra nazioni storicamente avversarie. Dunque la partecipazione di costruttori israeliani come Rafael Advanced Defense Systems ed Elbit Systems rappresenta un evento storico e apre ai rispettivi mercati nuove opportunità. Importante anche la presenza di realtà come Kelley Aerospace di Singapore, delle società americane Accenture e M4 Engineering, l'europea Eurosam e le società emiratine Naffco e G42. E poi ci sono i colossi come Airbus, Boeing, Lockheed Martin, Raytheon Technologies, la francese Dassault, l'araba Mubadala e la brasiliana Embraer.
Nella prima giornata la conferenza Techxplore ha mostrato come la tecnologia stia aiutando a risollevare l'aviazione dopo la crisi pandemica e a cambiare l'esperienza di volo dei passeggeri, discutendo il ruolo del 5G, dell'intelligenza artificiale e dell'apprendimento automatico e della sicurezza informatica. Inoltre i forum tecnici in programma si concentreranno su argomenti aerospaziali di tendenza come la mobilità aerea avanzata, la sostenibilità, lo spazio, il traffico aereo e le merci. Un'altra novità del salone di Dubai è l'evento dedicato alle startup chiamato Vista, co-ospitato da Boeing e AE Industrial Partners attraverso il loro investimento di venture capital HorizonX. Gli organizzatori hanno descritto Vista come una piattaforma per innovatori, creatori e disgregatori del mercato per mostrare le ultime tecnologie e svolgere un ruolo nell'accelerazione del futuro delle industrie aerospaziale e della difesa. Ai lavori saranno presenti rappresentanti del governo e del settore tra i quali Etihad Airways, il Mohammed Bin Rashid space centre, Amazon Web Services e il team di innovazione applicata di Boeing. E mentre il primo giorno di salone la Cina ha presentato un nuovo modello di aeroplano militare destinato al mercato d'esportazione degli addestratori, ovvero in piena concorrenza con la nostra Leonardo Velivoli, l'Italia si è presentata con Leonardo ma anche con dodici aziende del comparto riunite nel Cluster Aerospaziale Lombardo, che nel 2020 aveva venduto prodotti aerospaziali negli emirati per 128,5 milioni di euro (+17,9%), arrivando a segnare +163% nei primi sei mesi di quest'anno. Un altro motivo per esserci in forze.
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