Dybala alla Roma, chi ha vinto e chi ha perso

Alla fine Paulo Dybala ha sciolto le riserve e accettato la corte della Roma. Lo hanno voluto fortemente i Friedkin e ha spinto Jose Mourinho: un corteggiamento che non poteva lasciare insensibile la Joya scottata dall'addio forzato alla Juventus e dal lungo Aventino in cerca di una squadra con ambizioni e budget all'altezza delle sue pretese. Il matrimonio si è consumato perché tutti i protagonisti hanno fatto almeno un passo indietro: Dybala guadagnerà poco più della metà di quanto ancora un anno fa pretendeva dalla Juventus, il suo agente Antun ha dovuto rivedere al ribasso la questione delle commissioni e la Roma mettere mano a un investimento per ora non coperto dalla cessione di Nicolò Zaniolo che serve per tenere in equilibrio il quadro.

Accordo triennale, stipendio da 4,5 più bonus per avvicinarsi ai 6 netti tra parte fissa e variabile e poi si vedrà. Nel senso che Roma scommette sul fatto di far innamorare di sé Dybala mentre l'ex argentino ha scelto la Capitale per puntare forte sul pieno recupero fisico e caratteriale visto che dal punto di vista tecnico non c'è mai stata discussione sul suo talento.

DYBALA ALLA ROMA, CHI HA VINTO

Certamente il sì di Dybala è un nuovo punto a favore della famiglia Friedkin che sta trattando la Roma come un grandissimo club pur essendo ancora lontani dall'equilibrio nei conti che lo giustificherebbe. E' un atto d'amore, compiuto in silenzio come da tradizione di questi due anni in cui la proprietà ha investito quasi 600 milioni tra acquisto da Pallotta, iniezioni di denaro in cassa e operazioni in Borsa. Una montagna di denaro senza la quale oggi la Roma sarebbe in una dimensione diversa.

Sono credibili, i Friedkin, perché solo con la credibilità del progetto si possono attirare personaggi come Mourinho e Dybala dentro un progetto che non ha ancora nemmeno la vista sulla Champions League. Il popolo giallorosso lo ha capito e la corsa all'Olimpico della scorsa annata, seguita ora dal boom di abbonamenti, è la risposta giusta. Ci sarà da divertirsi.

Ha vinto Jose Mourinho, che voleva l'argentino per alzare il tasso della sua squadra. Si era detto frustrato per l'impasse di mercato di inizio luglio, è stato accontentato e la sua telefonata a Paulo per farlo sentire al centro della sua idea di Roma ha avuto un peso nella scelta finale. Se troverà finalmente pace e continuità, avrà vinto anche Paulo Dybala che si troverà in una squadra e in un ambiente perfetti per risentirsi addosso il calore e la centralità persi negli ultimi due anni a Torino.

DYBALA ALLA ROMA, CHI HA PERSO

Paulo Dybala è, però, anche uno degli sconfitti di questa vicenda e con lui chi lo ha consigliato. Inutile girarci intorno, l'accordo è un terzo di quello che pensava di poter strappare alla Juventus nella trattativa pre Covid, e metà della stretta di mano dello scorso ottobre prima che la dieta di Maurizio Arrivabene cancellasse tutto spostando il budget juventino su Vlahovic. Dybala è stato ingordo e si è trovato in una situazione difficile, lezione da mandare a memoria per tutti i campioni della terra di mezzo per i quali il mercato si è inaridito causa crisi pandemica.

Ha perso anche Beppe Marotta che ha corteggiato a lungo l'ex pupillo ma alla fine lo ha dovuto lasciar andare. Una sconfitta dolcissima, visto che nell'intreccio si è visto recapitare ad Appiano Gentile a prezzi di saldo Lukaku (per la gioia di Inzaghi), ma siamo sicuri che l'uomo del mercato interista avrà un colpo al cuore ogni volta che vedrà l'argentino esprimere il suo talento all'Olimpico: poterlo prendere a zero era una di quelle opportunità che raramente capitano e che non ha potuto cogliere.

Perdono anche gli altri, dal Milan al Napoli, che in momenti diversi di questo romanzone hanno cercato di inserirsi. Hanno tutti ottime ragioni per non essere arrivati in fondo, ma anche per loro vale quanto detto per l'Inter: se il matrimonio romano funzionerà, per tutti sarà motivo di rimpianto non averci creduto tanto da ribaltare le proprie strategie estive.

Resta la Juventus che si è consolata, oltre che con Vlahovic, con Pogba e Di Maria e (magari) arriverà a Zaniolo. Per come si erano messe le cose, la separazione era l'unica strada possibile con assunzione di un rischio notevole. Non vedere Dybala all'Inter toglie una parte del problema, ma da oggi Allegri è consapevole di avere un nuovo avversario credibile per corsa Champions League perché la Roma con la Joya, Abraham e Pellegrini ha un attacco che non teme troppi confronti.

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