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March 21 2018
Nelle ultime ore si sentiva braccato, il cerchio intorno a lui si faceva sempre più stretto con 500 agenti di polizia che lo cercavano aiutati dai colleghi dell'FBI.
Si era rifugiato all'interno di un motel a Williamson County, a nord di Austin, ma lì aveva notato le pattuglie di agenti che lo tenevano d'occhio in attesa dei reparti speciali e per questo è fuggito a bordo della sua auto, ma, circondato dagli uomini delle forze dell'ordine ha preferito farsi esplodere piuttosto che venire arrestato. Potrebbe essere arrivata in questo modo la fine dell'incubo serial bomber a Austin, in Texas. Il principale sospettato dei 5 pacco bomba fino a ora trovati è morto all'alba di stamani dopo una caccia all'uomo durata settimane.
L'ultimo ordigno firmato dal serial bomber è stato rinvenuto tra lunedì a martedì nel deposito di FedEx a Sant'Antonio, in Texas. Si trattava di un pacco partito da Austin e indirizzato a Austin, ma la polizia, grazie alle registrazioni delle telecamere di sicurezza lo aveva intercettato prima che potesse esplodere in presenza di persone. Proprio grazie all'analisi dei video è stato possibile risalire al sospettato numero 1 (al momento Brian Manley, capo della Polizia di Austin, non ha diffuso ulteriori notizie circa l'identità dell'uomo) che poi è stato braccato fino alla conclusione di stamani.
Oltre alla bomba inesplosa della FedEx in 20 giorni il serial bomber di Austin ha colpito in altre 4 occasioni con un bilancio di 2 persone morte e 4 gravemente ferite. Ordigni artigianali confezionati con perizia e collocati all'interno di scatole di cartone lanciate davanti alle case di persone che non hanno nulla a che vedere l'una con l'altra.
In comune i quattro pacchi avevano la fattura artigianale connotata, però, da grande perizia tecnica, il fatto che la bomba si trovasse dentro una scatola di cartone e la distribuzione apparentemente casuale sul territorio della città. Inoltre i testimoni delle 4 detonazioni hanno sempre dichiarato di aver udito un rumore sordo come quello di un cortocircuito elettrico prima dello scoppio.
Il primo attacco, quello del 2 marzo, era avvenuto intorno alle 7 del mattino e aveva causato la morte di Anthony Stephan House. La polizia aveva definito la morte "sospetta" e avviato le indagini per omicidio.
Dieci giorni dopo, il 12 marzo, a poche ore di distanza, è avvenuta una doppia detonazione. Il primo ordigno era stato lanciato, chiuso in una scatola, nel giardino di una casa e ad aprirlo erano stati un ragazzo di 17 anni e una donna. Il giovane è morto mentre la donna è rimasta gravemente ferita. Stesso copione, due ore dopo, in un'altra casa dove una signora di 75 anni è finita in ospedale per aver aperto un pacco esplosivo.
La quarta, quella di domenica, a differenza delle precedenti, si trovava su un marciapiede e non è stata innescata con l'apertura del pacco, ma solo col passaggio di due pedoni (due ragazzi di circa 20 anni rimasti entrambi feriti). Si trattava, quindi, di una trappola per creare artigianalmente la quale serve perizia e competenza. Poi nel deposito di Sant'Antonio è stato trovato il quinto ordigno che ha permesso di arrivare al probabile attentatore.
In un primo tempo era stata fissata una taglia di 15.000 dollari sulla testa del serial bomber poi salita a 65.000 dollari e infine a 115.000.
In città si era generata una pericolosa psicosi collettiva con decine di telefonate per segnalare pacchi sospetti e presunti ordigni. Quello che le autorità al momento non possono escludere è che il serial bomber, prima di uccidersi, non abbia spedito altri pacchi in giro per la città e i cittadini sono stati invitati alla prudenza segnalando qualsiasi recapito non atteso.