Economia
August 20 2012
In Italia l’ultimo aumento è scattato sabato 11 agosto per le accise sui carburanti: +0,42 centesimi al litro. Un ulteriore balzello fiscale, per tutto il 2012: servirà a rendere strutturale il bonus per i gestori delle pompe di benzina e a finanziare le agevolazioni d’imposta nelle zone terremotate dell’Abruzzo. Ma nei primi giorni d’agosto le compagnie petrolifere avevano già rincarato di 2,3 centesimi i listini consigliati portando, secondo www.quotidianoenergia.it, i prezzi medi serviti a 1,870 euro al litro per la benzina, 1,759 per il diesel e 0,765 per il gpl. Con punte massime fino a 1,952 per la verde.
Dall’inizio dell’anno, l’Unione petrolifera (che raggruppa le compagnie) calcola un aumento di 21 centesimi per la maggiore pressione fiscale, con l’effetto combinato dell’aumento delle accise e dell’iva, e di altri 7 centesimi per il rafforzamento del dollaro sull’euro (il petrolio greggio è quotato in valuta Usa). Sta di fatto che chi fa il pieno paga circa il 20 per cento in più rispetto al 2011.
Ma il governo italiano potrebbe seguire l’esempio del presidente socialista francese François Hollande che ha proposto di mettere un freno ai rincari? Tutti gli esperti consultati da Panorama concordano sul fatto che si tratta solo di una scelta politica. Per farla, tecnicamente, bisognerebbe tornare a un regime di prezzi amministrati, com’era fino al 1992 quando erano fissati dal Cip (Comitato interministeriale prezzi), o sorvegliati, com’era fino al 1994. Se ne parlerà nell’imminente campagna elettorale? Il Pd, più che seguire i socialisti francesi, sembra orientato semmai alla defiscalizzazione degli aumenti del greggio, come avvenne ai tempi del governo guidato da Romano Prodi.
Intanto, oggi, in tutta Europa il prezzo dei carburanti è libero e fluttuante. Ma di certo in Italia è tra i più alti, gravato com’è dal 58 per cento di tasse: il blog Blogosfere ogni mese confronta i listini e a fine luglio (prima degli ultimi aumenti) la benzina nel nostro Paese costava mediamente 1,79 euro, livello superato solo dall’Olanda con 1,81 euro al litro. I paesi più economici erano l’Austria con 1,40 la Spagna con 1,42. Nella Francia di Hollande, anche senza tetto, la super costava in media 8 centesimi meno che da noi.