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July 13 2012
Un programma rivoluzionario. Ovviamente per il “Partito della Rivoluzione”. Vittorio Sgarbi ieri a Polignano a Mare, sul palco del festival “Il libro possibile”, ha anticipato alcuni punti programmatici che caratterizzeranno la nascente formazione politica (sarà presentata domani a Roma). Tra gli elementi qualificanti l’intellettuale ferrarese ha indicato l’istituzione di un ministero del Tesoro dei Beni culturali, per affermare il valore economico del paesaggio italiano.
"Fondo un partito della Rivoluzione, non della rivoluzione di classe. Sarà una novità che segnerà un cambiamento nel vedere la politica. Continuerò a fare quello che ho fatto tutta la vita: difenderò la bellezza": così ha spiegato il critico d’arte la missione della sua lista, che si collocherà nel centrodestra berlusconiano. Sul Cavaliere, infatti, invitato ad esprimere un giudizio dal moderatore dell’incontro, Enzo Magistà, direttore di Telenorba, è stato tranchant: “Silvio è un fenomeno. Tutto inizia con il bruto Di Pietro che ha preso contro natura la Prima Repubblica e ha fatto nascere Berlusconi. Ma il problema più grave è che Di Pietro ha distrutto i partiti, costringendo gli italiani a passare dalla politica dell’essere – democristiano, repubblicano, socialista – alla politica dello stare, o nel centrodestra o nel centrosinistra…”.
Poi è sceso nel dettaglio delle proposte: “Nel nostro programma c'è l'istituzione del ministero del Tesoro dei Beni Culturali, per tenere insieme arte, cultura ed economia. L'Italia – ha puntualizzato - deve comprendere che i valori culturali sono valori economici e possono generare benessere”. E ha toccato il tema dei tagli agli sprechi del settore pubblico: “Vogliamo abolire gli enti inutili. Quali? Le Regioni. Hanno consiglieri lautamente pagati – ha attaccato - che fanno poche cose produttive”.
Queste le altre iniziative: “Sulla scuola? Ritarderemo l'orario di apertura degli istituti scolastici: si andrà in classe alle 10, mentre non ne posso più della patente a punti. La aboliremo”. Infine gli strali finali li ha riservati al comico genovese Beppe Grillo e al suo movimento civico: “Me lo ricordo quando veniva a corteggiare mia sorella in Porsche... Ha fondato un movimento… Mica lo ha chiamato partito… Gli ha dato le “5 Stelle”, come un albergo: non cerca mica una poltrona ma una suite”