Il leader di Hamas Ismail Haniyeh è stato assassinato a Teheran

Haniyeh si trovava a Teheran per partecipare alla cerimonia di insediamento del presidente iraniano Masoud Pezeshkian martedì. L'Iran non ha fornito dettagli su come è avvenuto l'omicidio, che è attualmente sotto indagine. Gli analisti della televisione di stato iraniana hanno subito accusato Israele. Quest'ultimo non ha rilasciato dichiarazioni immediate, ma solitamente non lo fa quando si tratta di operazioni attribuite al Mossad. Nel 2020, un importante scienziato nucleare militare iraniano, Mohsen Fakhrizadeh, è stato ucciso da una mitragliatrice telecomandata mentre viaggiava in auto fuori Teheran.
Ismail Haniyeh aveva 62 anni ed era il leader politico di Hamas dal 2017. Nato in un campo profughi a Gaza, i suoi genitori erano fuggiti dalla città di Asqalan dopo la creazione dello Stato di Israele nel 1948. Dal 2019, Haniyeh viveva a Doha, in Qatar, dove aveva ottenuto asilo politico. Recentemente si trovava a Teheran per partecipare alla cerimonia di insediamento del presidente iraniano Masoud Pezeshkian. Durante la sua giovinezza, aveva studiato all'istituto al Azhar e si era laureato in letteratura araba all'università islamica di Gaza.


Nel 1983, Haniyeh si unì al blocco studentesco islamico, considerato il precursore di Hamas.
Salì rapidamente nei ranghi del movimento, diventando uno stretto collaboratore del co-fondatore Ahmed Yassin. Fu imprigionato in Israele a seguito delle manifestazioni di protesta del 1987 e del 1988, e nel 1992 fu nuovamente arrestato e deportato con altri nel sud del Libano, per poi fare ritorno a Gaza. Scampò a diversi attentati. Nel 1993, tornato a Gaza, divenne preside dell'università islamica. La sua carriera politica lo portò a ricoprire il ruolo di primo ministro dell'Autorità Nazionale Palestinese dal 2006 al 2007.
Tuttavia, a causa delle tensioni interne tra Abu Mazen e Hamas, fu incaricato di formare un governo di unità nazionale, che ebbe vita breve e si concluse con la presa del controllo della Striscia di Gaza da parte di Hamas. Haniyeh che negli anni ha accumulato un patrimonio di almeno quattro miliardi di dollari, viveva in Qatar era sposato e aveva 13 figli, tre dei quali sono stati uccisi durante un raid israeliano all'inizio dell'anno. Con un comunicato ufficiale trasmesso sulla tv dell'organizzazione, Al Aqsa Tv, Hamas. Nel confermare l'uccisione del suo leader Ismail Haniyeh a Teheran, Hamas punta il dito contro Israele parlando di « attacco sionista Hamas dichiara al grande popolo palestinese, al popolo delle nazioni arabe e islamiche e a tutti i popoli liberi del mondo, il fratello leader Ismail Haniyeh è un martire», si legge nella dichiarazione.
Mentre in un'altra comunicazione del membro dell'ufficio politico di Hamas, Musa Abu Marzuk il gruppo palestinese ha citato Haniyeh per dire che la causa palestinese ha dei « costi» : «Siamo pronti a questi costi: il martirio per il bene della Palestina, per il bene di Dio Onnipotente e per il bene della dignità di questa nazione. L'assassinio del nostro leader, Ismail Haniyeh, è un atto codardo e non rimarrà senza risposta».

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