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September 28 2022
Le recenti tragedie delle Marche ,ma non solo, ci ricordano che il cambiamento climatico, in un'area sensibile come quella mediterranea, è un problema da affrontare con urgenza e non più rinviabile. Devono essere messe in campo con urgenza politiche ambientali in grado di limitare questo fenomeno. Ma servono anche investimenti ed interventi per migliorare la capacità del nostro paese di rispondere a queste emergenze: comunicazione più efficace in caso di rischio, competenze più chiare e snelle in caso di allarme è così via. E saranno proprio questo i temi principali della Prima Conferenza sul Clima nell'area Mediterranea sul cambiamento climatico che si svolge nell'ambito di «Earth Tecnology Expo» a Firenze dal 5 all'8 ottobre.
«Mare Climaticum Nostrum», è organizzato dall'Agenzia per la cooperazione del Ministero degli Esteri, con i report scientifici del Centro Euromediterraneo sui cambiamenti climatici e i focus con scienziati ed esperti sui vari settori di impatto: acque, agricoltura, aree urbane, energia, gestione delle emergenze di protezione civile. L’obiettivo è quello di rispondere alla doppia esigenza della grande sfida della mitigazione dei rischi e dell’adattamento, e al bisogno di aumentare la consapevolezza dei rischi prodotti dal cambiamento climatico in atto che ha impatti devastanti che stanno colpendo molte aree della nostra Penisola con vittime e danni, e di come sia il risultato dell’uso massiccio dei combustibili fossili. Nella Conferenza saranno presentati contributi e analisi scientifiche ai massimi livelli dal Centro Euromediterraneo sui cambiamenti climatici interfaccia italiano del gruppo lavoro dell’Onu con 2000 scienziati dell’IPCC, dall’Ispra, ItaliaMeteo, Cnr, Enea, Agenzia Spaziale italiana, Copernicus, Crea e altri enti.
«L’appuntamento di Firenze» spiega a Panorama il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio «vuole aumentare la consapevolezza sui temi relativi ai cambiamenti climatici, che sono oggi all’ordine del giorno e che dovrebbero esserlo sempre. È necessario» prosegue «rafforzare le conoscenze scientifiche, lavorare sulle tecnologie, aumentare la cooperazione tra enti e soggetti, ed eventi come questo sono un passaggio fondamentale. Dobbiamo investire, ancora di più, sulla comunicazione ai cittadini perché se le conoscenze e le buone pratiche devono camminare sulle gambe di ognuno di noi».
«Abbiamo l’urgenza di una attiva cooperazione tra i Paesi della regione Mediterranea a vari livelli» ha aggiunto Erasmo D'Angelis , Presidente di EWA Foundation, «per far fronte a siccità e crisi idriche, di gestione delle emergenze. I numerosi studi pubblicati dalla comunità scientifica offiranno ai decisori politici e istituzionali, industriali e sociali, a enti e organismi, modelli e dati per l’evoluzione delle alterazioni climatiche, i loro impatti e i rischi-chiave».
Ma non ci saranno soltanto dibattiti e momento di confronto: «Tutti i visitatori» precisa Mauro Grassi, Direttore di Earth Technology Expo «potranno vedere e toccare con mano lo stato dell’innovazione tecnologica che pervade tutti i settori, e in particolare quella che intende risolvere concretamente i problemi della sicurezza in caso di emergenza dovuta al cambiamento climatico» . L’ingresso a tutte le manifestazioni sarà ad ingresso libero.