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October 27 2017
Sul chi è il leader catalano si è già scritto di tutto. Quello che, finora, non era ancora emerso con chiarezza è la sua vena politica, che ha fatto emergere nel suo discorso al Parlamento catalano, sottolineando l’uguaglianza tra indipendenza e diritto.
Resta da vedere se e come sarà in grado di gestire la mediazione con Madrid che ha invocato nel suo intervento.
Accetterà la richiesta di compromesso di Puigdemont o terrà la barra dritta esercitando fino in fondo il suo potere nel mettere in pratica i principi previsti dall’articolo 155 della Costituzione catalana? Intanto, di lui resta ben nitido nell’opinione pubblica di tutto il mondo il ricordo di come ha gestito le forze di polizia nel giorno del referendum per l’indipendenza.
Nella questione, il sovrano spagnolo è intervenuto troppo tardi e in una maniera tale da aver scontentato tutti, tanto che in molti sostengono che sarebbe stato meglio che fosse rimasto in silenzio.
La Vice Presidente del Governo non la manda a dire: accusa Puigdemont di aver fatto “tanto rumore per nulla” per aver portato la Catalogna in uno stato di tensione senza precedenti lasciandola poi in un limbo molto poco chiaro.
Il presidente del Consiglio Europeo è stato uno dei principali artefici della svolta “moderata” di Puigdemont, esortandolo a privilegiare il dialogo con Madrid.
La sindaco di Barcellona si è dichiarata, fin dall’inizio, contraria alla proclamazione formale dell’indipendenza e, pertanto, il discorso di Puigdemont, l’ha decretata come la vera vincitrice del conflitto. Per molti, è l’erede designata dell’attuale leader catalano.
Vecchia volpe della politica extraparlamentare di sinistra indipendentista, è il presidente dell’Assemblea nazionale catalana. Nella sua veste di assessore della Generalitat catalana si è occupato della riforma del sistema scolastico e dei temi legati all’immigrazione.
Tutt’altro che semplice comprendere la posizione del partito socialista, di cui Sanchez è segretario, stretto nella morsa dell’appoggio al governo e dell’invito di Podemos a sfiduciare Rajoy.
E’ il simbolo dell’indipendentismo integralista che promuove anche attraverso Omnium cultural, che presiede dal 2015 e che annoverà tra i suoi membri anche l’allenatore Pep Guardiola.
La presidente del gruppo Ciudadanos al Parlamento non manca mai di esprimere tutta la sua catalanità, ma è profondamente contraria all’indipendenza della Regione.
È il vicepresidente del governo catalano e leader del primo partito di maggioranza, Esquerra Republicana (Erc). Ma la vita di Oriol Junqueras passa attraverso i banchi, prima, e la cattedra, poi, dell'università di Barcellona. Laureato in Storia moderna e contemporanea e ha svolto un dottorato in Storia del pensiero economico. Qualche anno più tardi ha iniziato a lavorare come docente a contratto all'inetrno della stessa università contribuendo anche a dar voce a una serie di programmi catalani per la radio e la televisione legati alla politica e alla storia. Eletto al Parlamento europeo nel 2009, quattro dopo, con la formazione del Governo della Catalogna, è stato nominato a capo dell’opposizione firmando insieme ad Arthur Mas l'accordo di governabilità 2012 - 2016 per il Parlamento indipendente, chiamato Accordo per la Libertà, che prevedeva la realizzazione di un referendum per l’Indipendenza della regione entro il 2014. Dopo le elezioni del 1 ottobre 2017 adesso rischia il commissariamento insieme al suo capo Carles Puigdemont.
La leader dei “cuperos” (il Cup rappresenta l’ultra sinistra indipendentista) ha espresso nel suo intervento a margine del discorso di Puigdemont la delusione del suo partito nei confronti di quest'ultimo che, ha dichiarato, avrebbe dovuto spingere con maggiore incisività la proclamazione di indipendenza. Subito, senza tentennamenti.
Al termine del discorso, il giovane leader “col codino” di Podemos ha tirato un respiro di sollievo parlando del rischio - sventato - di un grave errore tattico che avrebbe determinato un futuro molto difficile per la comunità catalana.
Non è un politico, ma il capo dei Mossos d'Esquadra, la polizia catalana. Nonostante la sua vicinanza con l'indipendentismo sia nota, ha mai preso posizione sulla questione. Il vero eroe del popolo catalano è lui.
Catalogna in bilico sul burrone dell'indipendenza