In un anno mutui variabili al +68%, grazie alla Lagarde

27 luglio 2023. Chi ha un tasso variabile ha segnato la data in calendario. Se la Bce, come previsto e anticipato, alzerà di nuovo il costo del denaro (di 25 punti base), gli italiani con mutuo a tasso variabile dovranno affrontare rate aumentate del 63% rispetto all’inizio del 2022. Per alcuni significherà oltre 1100 euro al mese, con incrementi di più di 400 euro mensili rispetto a un anno e mezzo fa. Alla vigilia del nuovo ritocco da parte di Francoforte, che da un anno continua nella sua politica monetaria, abbiamo provato a seguire la vita di due mutui, di due famiglie, con l’aiuto di Facile.it. Le cifre parlano chiaro.

Storia del mutuo numero Uno. La famiglia Rossi di Milano nel gennaio 2022 ha stipulato un mutuo a tasso variabile di 126mila euro, da restituire in 25 anni. Il tasso (TAN) di partenza di gennaio 2022 era lo 0,67%, corrispondente ad una rata mensile di 456 euro. Ma poi è iniziata la corsa di Francoforte contro l’inflazione (i tassi Bce sono passati da 0% di gennaio 2022 a 4% di giugno 2023) e la nostra famiglia Rossi ha visto il suo mutuo lievitare: giugno 2022 (469 euro); dicembre 2022 (602 euro), gennaio 2023 (619 euro), giugno 2023 (713 euro), luglio 2023 (724 euro). E con il rialzo di 25 punti base di fine luglio 2023 si arriverà a 742 euro. Tradotto: la famiglia Rossi che oggi spende 268 euro in più rispetto a gennaio 2022 domandi spenderà 286 euro in più al mese (+63%). E poi? Se la Bce continuerà nella stessa direzione il picco si potrebbe raggiungere a dicembre 2023, con una rata di circa 752 euro (+295 euro su gennaio 2022). E dopo il picco la discesa. Visto che il tasso Euribor non sempre si muove di pari passo a quello Bce e sta dando già segnali in questo senso, le previsioni sono che tra meno di un anno, a giugno 2024, il mutuo della famiglia Rossi potrebbe scendere a 737 euro. Comunque, 281 euro in più rispetto al gennaio 2022 quando i Signori Rossi si sono seduti per firmare, impegnandosi a restituire i 126 mila euro in 25 anni.

Storia del mutuo numero Due. La famiglia Bianchi di Roma nello stesso giorno della famiglia Rossi di Milano (gennaio 2022) ha sottoscritto un mutuo di 200mila euro in 25 anni. Con il tasso (TAN) di partenza di gennaio 2022 a 0,67%, la rata mensile era di 724 euro. Ma anche per il mutuo Due è arrivata la politica monetaria di Francoforte e la nostra famiglia Bianchi ha visto il suo mutuo lievitare: giugno 2022 (745 euro); dicembre 2022 (956 euro), gennaio 2023 (983 euro), giugno 2023 (1.131euro), luglio 2023 (1149euro). E con il rialzo di 25 punti base di fine luglio 2023 si arriverà a 1.179 euro. Tradotto: la famiglia Bianchi, che oggi spende il 59% in più (+425 euro mensili) rispetto a gennaio 2022, domani spenderà 455 euro in più al mese (+63%). E poi? Picco a dicembre con una rata di circa 1194 euro mensili (+470 euro su gennaio 2022), per arrivare a giugno 2024 a 1.170 euro di rata. Comunque, 446 euro in più rispetto a inizio 2022.

Guardando alle cifre viene da pensare che quella differenza mensile di rate che oggi devono sostenere i Bianchi (+455 euro) e i Rossi (+286 euro) sarebbe quasi l’equivalente di una rata di un secondo mutuo, per un secondo bene, se i numeri fossero rimasti quelli di gennaio dello scorso anno. Oggi sono invece il mutuo che i Bianchi e i Rossi hanno stipulato nel gennaio 2022.

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