Lifestyle
November 18 2014
Elena Ferranteè tra i 100 pensatori più influenti del mondo. Così pensano quelli della rivista americana Foreing Policy, che ogni anno redigono la lista dei personaggi che possono aver scosso in qualche modo le vicende del pianeta.
Nella classifica di quest’anno, tra artisti, politici, scienziati e scrittori, appare anche il nome di una delle autrici (o autori, vista l’identità nascosta) italiane più amate negli States, forse davvero la più apprezzata. La Ferrante è da diversi anni un caso letterario in terra americana, dove certamente sembrano molto più interessati ai contenuti delle sue opere più che all’anonimato alla Thomas Pynchon che la scrittrice ha scelto di assumere.
Cosa la rende così speciale per entrare a far parte di questa importante lista? Secondo Foreign Policy Elena Ferrante “scrive storie anonime e oneste […]I ritratti intimi dell’amicizia e della famiglia che fa mostrano che il potere della letteratura deriva da recessi più profondi e più personali che dalle luci della fama e della celebrità”.
In Italia, a differenza degli Stati Uniti, questo genere di ragionamento sembra non attecchire molto, soprattutto tra gli addetti ai lavori. In molti si sono fissati da noi sulla questione identità. Qualcuno ha azzardato, senza forse aver mai letto una riga della scrittrice, che il successo della Ferrante sia dovuto proprio a questa sua scelta di rendersi anonima e, quindi, ancora più degna di curiosità (il celebre morettiano "mi si nota di più se vengo o se non vengo?"). Altri invece tentano di stanarla in qualche intervista particolarmente insistente fatta a personaggi sospettati di essere la Ferrante.
Che Elena Ferrante abbia un volto o meno, che si nasconda per marketing o timidezza, la realtà dei fatti è che i suoi libri sono degli ottimi esempi di letteratura italiana di qualità.
Il suo romanzo più recente si intitola Storia della bambina perduta (E/O edizioni), uscito a fine ottobre, e rappresenta il quarto e ultimo capitolo della saga iniziata nel 2011 con L’amica geniale e seguita nel 2012 e nel 2013 con Storia del nuovo cognome e Storia di chi fugge e di chi resta.