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February 26 2018
Il 4 marzo andremo a votare per la prima volta con il sistema elettorale Rosatellum. Un sistema che non ci semplifica il lavoro, anzi lo complica. Capire come votare non è immediato. Ma è chiaro cosa è giusto fare e cosa invece non lo è. Dovremo compilare due schede elettorali: una rosa per la Camera e una gialla per il Senato.
(Credit: ANSA)
Ogni scheda è divisa in vari rettangoli. In cima al rettangolo è indicato il nome del candidato per il collegio uninominale e, subito sotto, la o le liste che lo sostengono. Accanto alle liste, i nomi dei candidati per i seggi proporzionali.
(Credit: ANSA)
Non si sbaglia se si mette un’unica croce su una delle liste presenti sulla scheda. In questo modo il voto va alla lista scelta e al candidato a cui è legata per il collegio uninominale. È possibile anche mettere una croce sola sul nome del candidato per il seggio uninominale. In questo modo, il voto va a lui e alle liste che lo sostengono in proporzione ai voti ottenuti dalle liste stesse in modo espresso all’interno del collegio.
La differenza tra le due modalità di voto è che nel primo caso si sceglie la lista mentre nel secondo no con tutti i problemi del caso dovuti a un calcolo distributivo successivo piuttosto complesso. Si possono anche mettere due croci: una sul nome del candidato e una sulla lista che lo sostiene oppure una sulla lista e una sui nomi dei candidati per il proporzionale.
Quello che assolutamente non va fatto, pena l’annullamento della scheda, è mettere una croce sul nome del candidato al collegio uninominale e una sulla lista che sostiene un altro candidato. Il Rosatellum infatti non prevede il voto disgiunto. Così come non è possibile esprimere preferenze e dunque indicare un nome e un cognome accanto alla lista prescelta.