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June 12 2017
Si è tenuto domenica 12 giugno il primo turno per l'elezione dell'Assemblea nazionale francese. Ed è stato l'annuncio di un trionfo per il neopresidente Emmanuel Macron e per il suo nuovissimo partito La République en Marche! (Lrem) che dovrebbe concretizzarsi il 19 giugno con il secondo turno.
Questi risultati non danno però la dimensione della trasformazione in corso nella politica in Francia.
Perché, quel che conta è come saranno assegnati seggi nel secondo turno e, quindi, come sarà la maggioranza parlamentare nell'Assemblea nazionale.
In base ai risultati dell'11 giugno, la società di sondaggi e previsioni elettorali Ipsos, ha previsto la distribuzione dei seggi nel nuovo parlamento di Parigi.
Il partito di Macron, La République en Marche! avrebbe fra i 415 e i 445 seggi nell'Assemblea nazionale che ne conta in tutto 577. Anche tenendo in considerazione la parte bassa della forchetta della previsione, sarebbe la più larga maggioranza mai ottenuta nel parlamento dalla Seconda guerra mondiale.
I repubblicani avrebbero fra i 70 e i 110 seggi, incarnando quindi l'unica opposizione di rilievo, ma senza intaccare minimamente le possibilità di manovra del governo di Macron, guidato del primo ministro Edouard Philippe.
Il Front National di Marine Le Pen avrebbe, secondo questa simulazione, fra 1 e 5 seggi, risultato assai deludente, che non permetterà nemmeno di formare un gruppo parlamentare (ne servono almeno 15).
La catastrofe elettorale del partito socialista è ben rappresentata dal fatto che passerà nell'Assemblea nazionale dagli attuali 280 seggi a una ventina, massimo 30 nella migliore delle ipotesi, combinando i propri con quelli degli alleati verdi. Simbolo della disfatta il mancato passaggio al secondo turno di Benoit Hamon, il candidato del partito alle presidenziali (dove aveva ottenuto un misero 6,36%, in effetti).
Delusione anche per Jean-Luc Mélenchon e il suo La France insoumise. Difficile pensare che possa accontentarsi di aver superato almeno nel conteggio dei voti il partito socialista, con l'11,2%. Dovrebbe arrivare ad avere fra 8 e 18 parlamentari. Alle presidenziali Mélenchon aveva sfiorato il 20%.