Le elezioni Usa saranno una spinta per l'esercito europeo
Leonardo e Krauss-Maffei Wegmann e Nexter, due dei principali produttori europei di sistemi terrestri militari con sedi operative in Germania e Francia, riuniti nel consorzio Knds, hanno siglato in accordo con il Ministero della Difesa Italiano un’alleanza strategica che ha per obiettivo la creazione di un gruppo di Difesa europeo e il rafforzamento delle collaborazioni nel campo dell’elettronica terrestre. L’alleanza consentirà di implementare programmi di collaborazione tra le nazioni europee attraverso il rafforzamento delle proprie basi industriali e lo sviluppo della futura generazione di piattaforme per veicoli blindati, tra le quali l’Mgcs (da Main Ground Combat System).
L’intesa è in linea sia con la strategia definita dal Ministero della Difesa italiano nel documento programmatico Difesa 2023-2025, sia con il piano d’azione dell’accordo recentemente siglato dai Governi di Italia e Germania. Leonardo e Knds, inoltre, hanno siglato un’intesa per l’implementazione congiunta del programma di approvvigionamento del Main Battle Tank (Mbt) basato sul carro armato Leopard 2 A8. Le aziende collaboreranno nello sviluppo, nella costruzione e nella manutenzione delle unità destinate all’Esercito Italiano, oltre che nelle piattaforme di supporto. L'obiettivo congiunto è accrescere ulteriormente le capacità di produzione e sviluppo in Italia per futuri progetti europei e di esportazione.
Il Ministero della Difesa italiano sta attualmente lavorando a due importanti programmi per il rinnovamento delle proprie forze terrestri: l’approvvigionamento di Leopard Mbt e dei veicoli di supporto, oltre che di nuovi veicoli da combattimento di fanteria (Ifv) conosciuti con il nome Aics (Armored Infantry Combat System – mezzi armati da combattimento per la fanteria) e di sistemi di supporto al combattimento. Il Gruppo Knds, che ha sede ad Amsterdam, conta circa 9.000 dipendenti e ha realizzato un fatturato 2022 di 3,2 miliardi di euro, un portafoglio ordini di circa 11 miliardi di euro e ordini in entrata di 3,4 miliardi di euro.
La gamma dei suoi prodotti comprende i principali carri armati, veicoli blindati, sistemi d’artiglieria e d'arma, munizioni, ponti militari, sistemi di gestione della battaglia, soluzioni di addestramento e protezione e un'ampia gamma di attrezzature. L’operazione potrebbe rivelarsi opportuna anche dal punto di vista politico: se alle prossime elezioni negli Usa dovesse vincere Donald Trump, che si è sempre dimostrato poco incline a finanziare la Nato con i soldi dei contribuenti americani, nonostante le grandi divisioni tra gli stati dell’unione europea si potrebbero creare le prime condizioni per la nascita di una Difesa europea. Del resto sul sito della campagna elettorale 2024 di Trump si legge questa frase: “Dobbiamo finire il processo iniziato sotto la mia amministrazione di riesaminare lo scopo e la missione della Nato.”
Ma per poter agire sul piano della politica estera, secondo la costituzione americana devono votare favorevolmente due terzi dei senatori, ovvero 66 rappresentanti su cento. Una condizione improbabile da conquistare, ma non impossibile. E a ben ricordare, proprio il mandato di Trump tra il 2017-2021 portò alla nascita dei primi dibattiti sull’opportunità di una Difesa europea e all’inizio di programmi come quello per il nuovo caccia di sesta generazione tra Regno Unito, Italia e Giappone. Proprio su questo fronte i leader nazionali dell’industria della difesa del Global combat air program (Gcap), Leonardo, Mitsubishi Heavy Industries e BAE Systems, hanno accolto calorosamente la firma della convenzione sull’istituzione del “Gcap international government organization da parte dei rispettivi governi. I ministri dei tre Paesi hanno firmato il trattato che rappresenta un importante accordo nella progettazione condivisa e nella consegna di un aereo da combattimento di nuova generazione alle rispettive forze armate entro il 2035.
Proseguono intanto le discussioni sulla futura struttura aziendale congiunta per la realizzazione del programma, con i tre attori industriali che si sono incontrati di recente a Tokyo. Herman Claesen, direttore del programma Gcap per Bae Systems Air, ha dichiarato: “Accogliamo con entusiasmo l'accordo firmato oggi dai governi di Italia, Giappone e Regno Unito e i continui progressi compiuti con i nostri partner industriali verso una collaborazione congiunta che ci consentirà di fornire la nuova generazione di velivoli da combattimento. Guglielmo Maviglia, direttore programma Gcap per Leonardo, ha aggiunto: “E’ con grande entusiasmo che accogliamo l'annuncio fatto oggi dai nostri governi e siamo orgogliosi di far parte del Gcap, che vedrà lo sviluppo di una piattaforma tecnologica innovativa”. Hitoshi Shiraishi, omologo Gcap per Mitsubishi Heavy Industries, ha sottolineato: “Desideriamo esprimere il nostro apprezzamento per la firma del trattato da parte dei governi, ci impegneremo anche per garantire che il programma contribuisca a rafforzare le capacità di difesa del Giappone”. La dichiarazione ministeriale trilaterale odierna conferma che le cariche apicali della nuova organizzazione governativa e della futura organizzazione Industriale saranno inizialmente assegnate rispettivamente a Giappone e Italia e che le rispettive sedi saranno basate nel Regno Unito. A oggi le persone che lavorano al programma sono circa 9.000 con più di mille i fornitori nelle nazioni partner. E anche questo è un ulteriore passo verso una Nato ridimensionata.
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