Trenta vannacci
Elisabetta Trenta (Ansa)
Politica

Elisabetta Trenta: «Sì, forse Vannacci paga le sue denunce sull’uranio»

«Vannacci? Non andava rimosso. Così facendo, ne hanno fatto un martire. E comunque ha il diritto di esprimere le sue idee». Elisabetta Trenta, ex ministro della Difesa nel governo Conte I e oggi componente della Democrazia Cristiana (la nuova formazione centrista guidata da Antonio Cirillo), difende l’ex capo della Folgore autore del libro del momento, Il mondo al contrario: «Quel libro è legittimo. Una punizione per le denunce sull’uranio impoverito? Ci ho pensato. Ancora oggi le vittime attendono le scuse da parte dei responsabili. Invece in Italia si è preferito negare tutto. Ma i fatti raccontano una storia diversa».

Si aspettava un tale polverone intorno al generale?

«La situazione è un po’ sfuggita di mano a chi l’ha gestita. Evidentemente Vannacci ha toccato alcune corde importanti, argomenti sensibili in sintonia con la pancia del Paese».



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