Ecco perché dobbiamo tenere d'occhio Elodie

Ansa/Ettore Ferrari
10 febbraio 2017. Festival di Sanremo, quarta serata. Elodie.
Ufficio Stampa
Un particolare della cover di "Tutta colpa mia" di Elodie
Ansa/Claudio Onorati
7 febbraio 2017. Festival di Sanremo, prima serata. Elodie
Ufficio Stampa
Elodie di Patrizi ha pubblicato "Un'altra vita"

Ci incontriamo a Milano, a pochi giorni dalla settimana santa della musica italiana di Sanremo. È felice di presentare il suo disco "Tutta colpa mia" (in uscita domani venerdì 17 febbraio per Universal), scherza e si lascia provocare dalle domande. L'esperienza di Sanremo le è servita per aprirsi di più, per imparare l'arte dell'ironia e soprattutto per sentirsi più forte. Ma il tutto senza dimenticare le fragilità e gli errori che - come ci ha raccontato - "sono fondamentali per crescere".

A Sanremo Elodie non è stata una delle tante artiste in gara. Anzi: si è fatta notare (da addetti ai lavori e soprattutto dal pubblico) e ha stupito tutti con le sue capacità interpretative: "È stata un'esperienza che mi ha liberata. Mi è stata data una possibilità e voglio essere sempre più all'altezza".

Dobbiamo tenere d'occhio la ragazza dai capelli rosa per alcuni motivi. Primo fra tutti, per la sua sincerità nel proporre solo ciò che conosce: "Nella vita sono molto attratta dalle persone e canto prevalentemente d'amore, perchè è ciò che conosco di più. Ho fatto esperienza di cosa significhi amare, non potrei cantare altre cose". E ancora: "Sono una piccola guerriera da questo punto di vista". 

Dobbiamo imparare a conoscerla anche perché nel suo nuovo disco "Tutta colpa mia" ci sono tantissime firme degne di nota. Anche per questo il suo album è da considerarsi valido. Lo sappiamo tutti: un cantante non è nulla senza le canzoni. Per questo nuovo progetto Elodie ha avuto dalla sua, tra le altre, la scrittura di Zibba (con cui duetta in Amarsi basterà, probabile nuovo singolo), Federica Abbate, Amara, Roberto Angelini, Giovanni Caccamo, Emma (che è produttrice del disco con Luca Mattioni), Jack Jaselli ed Ermal Meta, ed è riuscita a sfruttare questa opportunità. La sua interpretazione è sentita e commossa, così come nelle sue esibizioni sul palco dell'Ariston. 


Ma non è tutto: dobbiamo tenere d'occhio Elodie perché è riuscita a fare un disco "al femminile" ma senza parlare di genere. Infatti, numerosi brani hanno come protagonista una donna che, nonostante le fragilità, riesce ad essere una combattente. Nell'interpretazione di Elodie si capisce che tutte queste storie raccontano anche un po' di lei, che incarna benissimo questa immagine di donna. Ma il punto interessante è quanto ci ha raccontato: "Non importa che si parli di uomini o donne, conta la sensibilità. Non esiste il genere da questo punto di vista". Quindi, sì, un disco "al femminile", ma facile alla comprensione di tutti.

Infine, Elodie riconosce i propri limiti, e per questo motivo ha deciso di mettersi al lavoro: "Non ci sono brani scritti da me, perchè penso spesso di non essere all'altezza. A volte scrivo (il mio soggetto preferito è la mia frustrazione), ma voglio impegnarmi ancora", ha raccontato. 

Domani inizia da Milano il suo instore tour e il 26 aprile ci sarà un'anteprima live all'Alcatraz di Milano (qui tutti i dettagli): "Canterò tutti i brani di questo disco, e magari ci saranno ospiti sul palco. Forse Loredana Bertè", ci ha confessato. È molto probabile, però, che la cantante salirà su altri palcoscenici, nei mesi successivi, ma non è ancora confermato.

Ora per Elodie è il momento di godersi questo momento di consapevolezza, ma non senza esprimere un ultimo desiderio: "Mi piacerebbe tantissimo una canzone scritta da Ivano Fossati per me".

YOU MAY ALSO LIKE