Emporio Armani, 40 anni dell’aquila che non ha mai smesso di volare

Nato quarant'anni fa come marchio giovane d'avanguardia e come declinazione variegata delle attitudini metropolitane, il marchio Emporio Armani ha raccolto nel tempo un ampio numero di fan, precursori delle tendenze contemporanee che vertono sull'attitudine nomade globetrotter, l'abbigliamento atletico e l'eleganza discreta ma puntuale portata con nonchalance, leggerezza e morbidezza, eppure pennellata sul corpo.

Una proposta di moda inclusiva e democratica che possiede da subito un potente codice comunicativo e agglomerante, rafforzato dal carisma di Giorgio Armani e dalla sua costante architettura votata al bello, consacrata nei minimi dettagli e resa avvicinabile al pubblico come un sogno che può e deve diventare reale.

I ragazzi di Emporio Armani sono esistiti davvero nelle città e nonostante siano stati presentati con copertine patinate e campagne pubblicitarie incredibili che hanno fatto la storia della moda, hanno vestito i quartieri e le serate glamour, comprese quelle più rilassate, in una visione più allargata e concreta, non di una nicchia che il settore vuol sempre magnificare.

Se il cuore è lo stilista, la mente di Armani è l'imprenditore, capace non solo di creare un impero e, in questo caso, un brand forse un po' trascurato dagli oltranzisti modaioli, ma di gestirlo al meglio nel flusso del variare dei tempi e di farlo volare. D'altronde il simbolo storico è l'aquila dalle ali spiegate.

Emporio, come cita il nome, ha sfornato una varietà di prodotti e una gran quantità di idee, incluso EA7, la ramificazione dedicata allo sportswear e allo streetstyle, tanto che in occasione del suo 40° compleanno ci sono tutti i presupposti per farne una mostra racconto, in esposizione da Armani Silos in questi giorni.

Il titolo «The Way We Are» tradotto dalla Maison come «Essere nel momento» sintetizza il proprio manifesto, l'essenza di Emporio Armani: quattro decadi di storia sotto forma di abiti, immagini e filmati, soprattutto uno stile di vita.

Anche oggi il guardaroba è pronto, attuale e dinamico, come ieri e probabilmente come lo sarà domani, raccontato per la prossima stagione primavera estate 2022 dalla sfilata nell'Armani/Teatro inserita nel calendario di Camera Moda, di cui Giorgio Armani è da sempre paladino e regista fedele.

Si parte con il protagonista di sempre e il più democratico, il denim, con le sue declinazioni anche sartoriali che avvicinano e intersecano il mondo maschile a quello femminile, magari più geometrico o stilizzato sopra e più fluido sotto, esattamente come si replica negli abiti semi formali.

L'attitudine si è ancora più liberata, abbraccia folklori esotici e altrettante filosofie che allargano lo spirito, ognuno alla ricerca del proprio guru interiore, mentre tutto si fonde e amalgama.

Camicie e giacche kimono, maglie avvolgenti con la vita segnata, completi morbidi come un pigiama, piccole tute e pantaloni liquidi. Sopra, spolverini e parka aperti da zip e dal design aereo e leggerissimo.

I mini abiti al femminile giocano con le trasparenze e smaterializzano le texture abbinate in tonalità agli accessori.

L'uomo esplora la via della decostruzione negli abiti sartoria, nella giacca camicia oppure casacca che incontra i bermuda, in modo che ogni look, anche quelli in tele grezze naturali, accompagnino sempre con naturalezza il corpo.

Il lato sport, da sempre scultoreo e atletico, mantiene il suo fascino alleggerendo pesi e imbracature, osando trasparenze e stratificazioni persino impalpabili, nel segno della tecnologia.

Un numero speciale di Emporio Armani Magazine, diretto come i precedenti 19 da Rosanna Armani, porta simbolicamente lo stesso titolo della mostra «The Way We Are», disponibile, a scelta, singolo o in una box celebrativa che li racchiude tutti, in vendita su Armani.com e in selezionati punti vendita.

Anche le storiche campagne di via Broletto a Milano, dal 1984 ad oggi, fissate sul murales più famoso della città, punto di riferimento esteta dei volti del momento, non solo del modeling ma anche dello sport del cinema dello spettacolo e nella musica, sono state riunite da Angelo Mereu in uno storytelling speciale, tutto da collezionare.

D'altra parte, bastava alzare lo sguardo li, in quello spazio espositivo divenuto familiare, dove le immagini fotografiche entravano nel cuore, regalavano bellezza e tenevano aggiornati sul mood della stagione, senza strafare, ma totalmente perfette.

La mostra all'Armani Silos







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