Enrico Berlinguer, le frasi celebri

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Enrico Berlinguer durante la manifestazione del Pci contro la politica del governo in piazza Navona, Roma, 1 maggio 1984
Roberto Benigni prende in braccio il segretario del Pci Enrico Berlinguer durante una manifestazione per la pace in un'immagine d'archivio del 16 giugno 1983. ANSA/ARCHIVIO
Una foto di archivio di Enrico Berlinguer il giorno del 12 maggio 1974 quando gli italiani approvarono con un referendum a netta maggioranza la legge che consentiva il divorzio . ARCHIVIO ANSA/DEF
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Marzo 1965. I vertici del PCI a passeggio per Roma. Nell'immagine si riconoscono, da sinistra Ugo Pecchioli, Giancarlo Pajetta, Sandro Curzi, Luigi Pintor, Pietro Ingrao, Enrico Berlinguer.
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Cossiga con il cugino e avversario politico Enrico Berlinguer.
Giorgio Oldrini
Fidel Castro, nel 1982, con Enrico Berlinguer. A sinistra, il giornalista di PanoramaGiorgio Oldrini
Militanti del Pci. ANSA / ANDREA MEROLA
Militanti del Pci in barca per l'aeroporto ad attendere il corteo funebre di Enrico Berlinguer da Padova l'11 giugno 1984, a Padova. ANSA / ANDREA MEROLA

2 luglio 1976. Giorgio Napolitano in mezzo tra Giancarlo Pajetta ed Enrico Berlinguer nella sede del PCI a via delle Botteghe Oscure (Credits: Ansa/Archivio)


Agosto 1978. Giorgio Napolitano in costume con Enrico Berlinguer dopo un bagno all'isola d'Elba (Credits: Ansa/Archivio)


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In questa immagine del 28 giugno 1977, vertice tra il Partito Comunista Italiano e la Democrazia Cristiana. Una stretta di mano tra il segretario del PCI, Enrico Berlinguer, e il presidente della DC, Aldo Moro. Alle spalle, piegato, l'allora esponente comunista Giorgio Napolitano
Funerali di Enrico Berlinguer, piazza San Giovanni, Roma. (Credits: Ansa)

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Una manifestazione del Pd con una ritratto di Enrico Berlinguer

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Una delle ultime immagini dei funerali di Berlinguer, forse la più famosa. Il Presidente della Repubblica Sandro Pertini accarezza la bara di Enrico Berlinguer prima della tumulazione.


Mondadori Portfolio

Una selva di pugni chiusi si serrano al passaggio del feretro di Berlinguer.


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Ritratto in posa per Alessandro Natta, Franco Tatò ed Enrico Berlinguer il 24 marzo 1984.


Mondadori Portfolio

ROma, 13 giugno 1984. LA folla commossa dei militanti alle esequie di Enrico Berlinguer.


Mondadori Portfolio

Berlinguer e il segretario della DC Ciriaco de Mita. 1983.


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Momenti di relax all'isola d'Elba. Berlinguer in acqua assieme a Giorgio Napolitano.


Mondadori Portfolio

Berlinguer in un momento drammatico: ai funerali delle vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980 riceve l'abbraccio dei parenti.


Mondadori Portfolio

Enrico Berlinguer davanti ai cancelli di Mirafiori durante gli scioperi a oltranza del 1980. Dalle lotte sindacali di quell'anno il PCI di Berlinguer uscirà sconfitto per effetto del fallimento delle trattative sindacali e per la reazione dei quadri e impiegati Fiat noto come la "marcia dei quarantamila".


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Enrico Berlinguer e Roberto Benigni.


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Roberto Benigni di fronte all'altarino dedicato al segretario comunista nel film "Berlinguer ti voglio bene".


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Scritte contro Berlinguer sui muri di Roma. Il segretario del PCI fu più volte accusato dalla sinistra extraparlamentare di sottomissione al potere democristiano e agli industriali.


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Berlinguer stringe la mano a Benigno Zaccagnini, segretario della Democrazia Cristiana dal 1976, anno del massimo successo elettorale del PCI dal dopoguerra.


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Anno 1978: uno scatto del "compromesso storico". Berlinguer a colloquio con il segretario DC Zaccagnini e il presidente Aldo Moro.


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Berlinguer sulla Grande Muraglia durante un viaggio in Cina nei primi anni '80.


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Enrico Berlinguer nel 1965 con i dirigenti comunisti. Da sinistra: Pecchioli, Giuliano Pajetta, Sandro Curzi, Luigi Pintor e Pietro Ingrao.


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Berlinguer e Luciano Lama negli anni '50 durante la militanza nel Fronte della Gioventù.


Mondadori Portfolio

19 gennaio 1951: Berlinguer a Berlino Est assieme a Honecker durante i lavori del congresso della "Internazionale degli studenti".


Deutsche Fototek via Wikicommons

Germania Est, anno 1951. Una delegazione di giovani comunisti italiani in corteo sfila con le effigi di Berlinguer e Togliatti.


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L'ex segretario del Pci, Enrico Berlinguer



Un leader del suo tempo ma capace di parlare un linguaggio ancora molto attuale soprattutto quando si scagliava contro la corruzione e valorizzava l'impegno dei giovani nella società contro i poteri fondati sul privilegio e l'ingiustizia. A 32 dalla scomparsa del segretario PCI più amato della sinistra, ecco le frasi in cui si è condensato il pensiero di Enrico Berlinguer.

I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela.

La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico.

Una società più austera può essere una società più giusta, meno diseguale, realmente più libera, più democratica, più umana.

Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c'è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull'ingiustizia.

Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi, può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell'uomo, del suo benessere, della sua felicità. La prova per questo obbiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita.

Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno.

La gravità dei problemi del paese, le minacce sempre incombenti di avventure reazionarie e la necessità di aprire finalmente alla nazione una sicura via di sviluppo economico, di rinnovamento sociale e di progresso democratico rendono sempre piú urgente e maturo che si giunga a quello che può essere definito il nuovo grande «compromesso storico» tra le forze che raccolgono e rappresentano la grande maggioranza del popolo italiano.

Io le invettive non le lancio contro nessuno, non mi piace scagliare anatemi, gli anatemi sono espressioni di fanatismo e v'è troppo fanatismo nel mondo

La cosa che mi preoccupa in Craxi è che certe volte mi sembra che pensi soltanto al potere per il potere.

Il comunismo è la trasformazione secondo giustizia della società.

L'Unione Sovietica ha un regime politico che non garantisce il pieno esercizio delle libertà.

Noi pensiamo che gli insegnamenti fondamentali che ci ha trasmesso prima di tutto Marx e alcune delle lezioni di Lenin conservino una loro vitalità, e che vi sia poi, d'altra parte, tutto un patrimonio e tutta una parte di questo insegnamento che sono ormai caduti, che debbono essere abbandonati e che, del resto, sono stati da noi stessi abbandonati con gli sviluppi nuovi che abbiamo dato alla nostra elaborazione, che si concentra su un tema che non era il tema centrale dell'opera di Lenin.

Sul sole dell'avvenire oggi discutono più gli scienziati che i comunisti.

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