Economia
March 15 2017
Buone notizie per quei contribuenti che intendono aderire alla rottamazione delle cartelle di Equitalia: il governo ha infatti intenzione di concedere una proroga sui termini per presentare le domande. Al momento infatti la scadenza è prevista per il 31 marzo, ma l’esecutivo ha già annunciato che intende spostarla al 21 aprile, concedendo dunque 21 giorni in più di tempo. Ricordiamo che la rottamazione in questione prevede che per tutti i ruoli pendenti dal 2000 al 2016, i contribuenti possano estinguere il debito nei confronti di Equitalia senza corrispondere le sanzioni incluse e gli interessi di mora.
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Un’agevolazione della quale evidentemente stanno approfittando in molti, tanto da spingere il governo a introdurre appunto una proroga. Ma se da una parte è chiara l’intenzione di concedere più tempo ai contribuenti per mettersi in regola, quello che non è stato ancora stabilito è lo strumento legislativo che verrà utilizzato per concedere questo tempo ulteriore. Due sono al momento le ipotesi sul tappeto. La prima prevede la promulgazione di un decreto ad hoc, che intervenendo appunto sulla materia fiscale riguardante la regolarizzazione delle cartelle esattoriali, sposti la scadenza per la presentazione delle domande di rottamazione a Equitalia al 21 aprile.
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La seconda invece, che potrebbe risultare anche più facile, consisterebbe nel recupero di un emendamento presentato dal deputato Federico Ginato del Pd, per il momento accantonato perché giudicato inammissibile, che aveva appunto richiesto la proroga dei termini della rottamazione. L’emendamento in questione potrebbe infatti essere accorpato al decreto terremoto che dovrà essere approvato proprio per fine mese, e dunque in tempo utile per far scattare i nuovi termini per la presentazione delle domande di rottamazione.
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Tra l’altro, c’è da notare che la proposta dell’onorevole Ginato, prevede, oltre alla citata proroga della scadenza per la richiesta di rottamazione, che non siano “dovute le sanzioni irrogate per violazione degli obblighi relativi ai contributi e ai premi anche nel caso in cui il debitore sia lo stesso ente previdenziale”. In sostanza, una volta approvato, l’emendamento consentirà una sorta di rottamazione anche dei contributi non versati dallo stesso ente previdenziale, che in questo modo potrà dunque, come i privati contribuenti, regolarizzare la propria posizione erariale.