La Difesa francese tra ritardi del supercaccia, l'euro-carro armato e una nuova portaerei

La Direzione generale per gli Armamenti francese ha comunicato che Francia, Germania e Spagna perfezioneranno nel mese di dicembre la configurazione del nuovo sistema di combattimento di sesta generazione Fcas, sigla che sta per Future Combat Aircraft System. Parigi ha infatti “incluso i fondi per la seconda fase della realizzazione del programma nel suo bilancio della difesa per il 2025”, come ha detto mercoledì 23 ottobre Emmanuel Chiva, capo della Direzione generale per gli armamenti ai componenti dell'Assemblea nazionale, seppure egli abbia anche accennato alla possibilità che il programma possa subire qualche ritardo a causa delle “prossime scadenze elettorali di alcuni partner”, come accadrà nel settembre prossimo in Germania, quando si svolgeranno le elezioni federali.

Non sarebbe la prima volta che la politica condiziona la nascita dello Fcas: tra il 2022 e il 2023 i negoziati sulla Fase 1B del programma si dilungarono a causa di mancati accordi tra Dassault Aviation e Airbus, ovvero due dei tre partner principali. I motivi erano legati agli investimenti e alla titolarità delle tecnologie applicabili e di quelle da sviluppare, poiché Dassault Aviation realizza il caccia Rafale in uso presso l'Armée de l’Air et de l’Espace (l’aviazione militare francese), mentre Airbus costruisce l'Eurofighter che equipaggia l'aeronautica militare tedesca, oltre alla Raf inglese, all’Aeronautica Militare italiana e le Forze aeree dei Paesi che lo hanno acquisito.

Il ritardo accumulato dal programma è consistente: già lo scorso anno le aspettative della Direzione degli armamenti francese erano che la Fase 2 iniziasse nel gennaio 2026, confermando alcuni dei requisiti del caccia che però sono primari soltanto per Parigi: che l’aeroplano sia in grado di trasportare armi nucleari, che possa operare da una portaerei e avere caratteristiche tali da poter essere realizzato anche in variante da esportazione. Aspettandosi quindi dei ritardi, la Francia all'inizio di ottobre ha dato il via allo sviluppo del futuro standard “F5” per i caccia Rafale e questo comporterà la capacità di gestire un drone per combattimento aereo che fungerà da gregario e quella di trasportare il futuro missile nucleare ipersonico Sna-4g.

Emmanuel Chiva ha anche affermato: “Oggi, lo Fcas è un oggetto che deve ancora essere definito, ma in ogni caso ci sarà un successore anche per il Rafale F5, poiché le nostre esigenze di deterrenza permarranno, incluse quelle di trasporto nucleare dello Sna-4g. I rapporti industriali in fatto di armamenti tra Francia e Germania non sono mai stati semplici: proprio l’Eurofighter nacque dopo che la Francia si sfilò dal contratto per realizzare in proprio i Rafale, mentre ora esiste anche il progetto franco-tedesco per sviluppare il futuro sistema di combattimento terrestre, cioè il carro armato da combattimento chiamato Main Combat Ground System (Mcgs), anch’esso in ritardo poiché la creazione della società di progettazione congiunta, fatta da Knds Germania, Knds Francia, Rheinmetall e Thales, sta richiedendo più tempo del previsto, tanto che i primi ordini di sviluppo, inizialmente previsti per l’inizio del 2025, slitteranno più avanti.

Di fatto oggi la Francia è il terzo esportatore mondiale di armamenti dopo Stati Uniti e Cina; dunque, per Parigi è importantissimo poter mantenere uno sviluppo continuo delle tecnologie militari. Quanto ad accordi internazionali Parigi va meglio in ambito navale: la Francia è disposta a sostenere Naval Group, il che consentirebbe all'azienda di puntare ai mercati d’esportazione per le nuove fregate per Difesa e Intervento, in sigla “Fdi”, poiché la Difesa francese sta lavorando a una strategia che consente al gruppo industriale di mantenere la sua forza lavoro nei cantieri di Lorient costruendo due fregate all'anno anche se la Marina si accontenterebbe di una sola unità l'anno, ovviamente destinando quella in più all’esportazione. La Marina francese dovrebbe prendere in consegna la prima fregata Fdi battezzata Amiral Ronarc'h nel 2025, con gli scafi da 2 a 5 che seguiranno rispettivamente nel 2027 e 2028, quindi dal 2031 al 2032.

La Marina francese è in un momento di grande trasformazione: l'attuale portaerei Charles de Gaulle dovrà essere fermata per una revisione completa nel biennio 2027-2028, quando sarà necessario fare ispezione e manutenzione a parti critiche come l’impianto di propulsione nucleare. E soltanto una volta terminate le ispezioni sarà possibile capire se la vita operativa della nave potrà arrivare al 2038. Per non trovarsi in carenza di portaerei, attualmente la Difesa francese è impegnata a negoziare con Naval Group, Chantiers de l’Atlantique e TechnicAtome il costo di una nuova nave sostituta. Secondo il ministro della Difesa Sebastian Lecornu questa cifra potrebbe aggirarsi attorno ai dieci miliardi di euro, ammesso che l’ordine sia ratificato entro la fine del 2025.

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