Continua il viaggio fotografico alla scoperta dell'Etiopia del fotografo Carl Court (qui il suo reportage dalla Depressione della Dancalia), che con questi scatti ci conduce nella vita quotidiana della comunità rastafariana di Sciasciamanna (Shashamene), la "terra promessa" del movimento sociale e spirituale nato in Giamaica negli anni '30.
Nel 1948 Ras Tafari, salito al trono di imperatore dell'Etiopia con il nome di Hailé Selassié I e riconosciuto dai rastafariani come "re dei re" della gente nera di tutto il mondo, donò un appezzamento di terreno a una ONG impegnata nel consentire agli afro-americani di far ritorno nelle loro terre d'origine.
Su questo fazzoletto di terra di poco più di 2 chilometri quadrati, dal 1963 iniziarono a stabilirsi i primi 12 "coloni" provenienti dalla Giamaica. Nel tempo giunsero ad abitarvi circa 2.000 aderenti al movimento, mentre oggi vivono qui circa in 300, provenienti da Regno Unito, Francia, Stati Uniti, Giamaica e altri paesi caraibici.
Situata circa 240 chilometri a sud della capitale Addis Abeba, la cittadella - cantata in Exodus da Bob Marley, l'aderente più celebre alla religione rasta - cerca ancora oggi di restare una piccola oasi dove condurre una vita semplice, alla ricerca dell'essenza delle cose. Una quotidianità all'insegna della connessione con la natura, della meditazione e delle letture bibliche, alla ricerca di una maggiore consapevolezza spirituale.