Politica
August 24 2023
“La commissione è consapevole e continua ad essere molto preoccupata della pressione sul sistema di accoglienza in Italia, l’ha sostenuta nell’affrontare le sfide migratorie ed è pronta a farlo ancora”.
Bruxelles stamane ha regalato agli italiani questo messaggio di speranza e vicinanza: l’Europa è preoccupata, l’Europa è consapevole. Dovremmo quindi essere soddisfatti nel sapere che Ursula Von der Leyen e gli altri vertici della Ue hanno piena coscienza di quanto sta accadendo sulle nostre coste, ogni giorno. Invece il comunicato diffuso stamane invece che gioia ed orgoglio ha regalato un moto di fastidio e rabbia.
Questo 2023 in cui il numero di migranti arrivati sulle nostre coste ha superato quota 100 mila (ed il tassametro corre giorno dopo giorno) non è di certo un anno record. Ci sono state stagioni, trienni un cui gli arrivi erano decisamente superiori, pensiamo al periodo 2015-2017 con un numero complessivo di 450 mila sbarchi. Ecco, davanti a tutto questo l’Europa non era preoccupata, figuratevi consapevole, e lasciava fare, anzi. Ci lasciava proprio soli al nostro destino di porto d’ingresso continentale.
Più volte le nostre richieste di aiuto sono state ignorate e le decine di vertici ed incontri sul tema migranti hanno prodotto solo dei documenti d’intenti pieni di belle parole ma ferme a quota zero alla voce: Azioni e Provvedimenti concreti.
E quando poi ai tempi della stretta voluta nel 2018-19 dal ministro degli Interni, Matteo Salvini, più che aiuti arrivavano prediche e bacchettate sulla nostra “disumanità”. Quindi quando oggi scrivono di essere “consapevoli” viene istantaneo chiedere loro quale pensavano fosse la situazione negli ultimi 10 anni. Perché sono 10 anni che a Lampedusa si vive in mezzo a mille difficoltà come hanno ricordato anche recentemente ex sindaci ed amministratori locali. Perché sono anni che l’Italia chiede di non essere lasciata sola. E tale è rimasta.
E se oggi alla Ue ammettono di essere preoccupati beh, sappiano che noi lo siamo da tempo, e lo abbiamo detto e gridato in ogni modo. Senza avere ricevuto alcun tipo di azione o reazione.
Il comunicato di stamane comunque segna un punto preciso: da oggi la commissione non potrà più far finta di non sapere. E’ già qualcosa. Questo la obbliga ad una reazione altrettanto convinta.
Servono fatti, interventi, un disegno europeo se non globale di gestione della migrazione. Servono soldi, serve soprattutto unità politica europea sul tema. Forse la cosa più difficile, visto il passato…