Politica
March 03 2021
L'Europa ha fallito, dove non avrebbe mai dovuto fallire ed ora ci tocca correre ai privati. Stiamo parlando dei vaccini, l'unica arma di salvezza contro il Covid. Fiale che oggi non hanno prezzo e valgono (anche in termini economici) tanto quanto un Recovery Plan, per non parlare di morti e vita umana.
Danimarca ed Austria ieri hanno annunciato di voler guardare anche oltre i contratti stipulati da Bruxelles, così in aggiunta al programma attualmente in vigore e concordato con la Ue, arriva il via libera alla trattativa con Israele per produrre e recuperare più dosi possibili del vaccino. Una scelta che arriva dopo quella della Repubblica Ceca, che non ha atteso i tempi dell'Ema per l'utilizzo di Sputnik, il vaccino russo, ed ha cominciato a vaccinare i suoi cittadini.
Tra poco, uno alla volta, molti altri paesi faranno lo stesso. E fanno bene.
La gestione centralizzata voluta dalla Von der Leyen ha creato solo problemi, rallentamenti e polemiche su contratti e mancate consegne.
Draghi ha chiesto la mano pesante e la linea dura con le aziende inadempienti. Giusto, ma non basta. Perché oggi più che mai, alla vigilia della terza ondata e del nuovo Dpcm delle chiusure serve molto di più avere quelle benedette fiale che avere la ragione dalla propria parte.
Una soluzione ci sarebbe: sbloccare le iniziative non solo europee e statali. Il Veneto ha annunciato di avere tra le mani (tramite i famosi intermediari) decine di milioni di dosi. Ma, nel silenzio, decine di grandi aziende sono alla ricerca delle dosi, magari appoggiandosi alle case madri delle loro società che stanno all'estero.
Serve una svolta totale e Draghi lo sa. Già sostituire Arcuri e mollare la Primule è un ottimo segnale ma ora dobbiamo liberarci dell'ultima catena, di quell'ancora che rallenta il piano vaccinale. Guardiamo anche noi oltre l'Europa per comprare le dosi. Guardiamo ad altri vaccini di altri paesi, nelle totale sicurezza medica ovviamente ma senza paure.
Ogni giorno muoiono 300 persone. Ogni giorno negozi ed attività chiuse ci costano centinaia di milioni di euro. Anche per colpa dell'Europa