Eurosatory 24, difesa e sicurezza si mettono in mostra

L’edizione 2024 di Eurosatory, il salone parigino degli armamenti e della sicurezza resterà certamente negli annali per numero di aziende partecipanti, oltre 2000 da 62 nazioni, e delegazioni, 264 da oltre cento paesi.

Fondata nel 1967, la fiera rappresenta l'evento numero uno in occidente per questo settore, si tiene ogni due anni e offre un'opportunità unica d’incontro per produttori e start-up provenienti da tutto il mondo, insieme agli attori pubblici e privati del mercato della Difesa; raduna in un centinaio di convegni i migliori esperti, i governi e loro amministrazioni, le istituzioni internazionali e le organizzazioni non governative, invitando tutti a partecipare a conferenze e tavole rotonde di alto livello. Ma soprattutto, a Eurosatory si possono scoprire lo stato dell’arte e la vetrina globale dell’innovazione e approfondire le prospettive e gli sviluppi del settore.

L’edizione 2024 vede la presenza di tutti quei prodotti per la sicurezza dedicati ai grandi cambiamenti in atto nel mondo, dal ritorno di grandi conflitti tra Stati alla necessità d’impegnarsi nella transizione ecologica, dall’affrontare minacce come disastri umanitari e ambientali fino ai rischi naturali o industriali, dalla violenza all’interno delle società al terrorismo, dai nuovi paradigmi dei conflitti armati alle minacce informatiche e spaziali. La mostra non è soltanto statica, sono infatti state predisposte aree per le dimostrazioni dinamiche di mezzi e apparati, dove le novità presentate nell’arco della settimana saranno numerose. Certamente il conflitto russo-ucraino ha rimesso in primo piano i mezzi terrestri, soprattutto quelli pesanti e cingolati, segmento nel quale è evidente come la tecnologia sia in rapido recupero dopo decenni di mancati investimenti, ritenuti inutili.

Nella prima giornata della kermesse parigina le due aziende leader nella costruzione di carri armati, Rheinmetall e Knds, hanno rispettivamente presentato i nuovi Panther e Leopard2-3.0. Il primo, il Panther, presenta una torretta a controllo remoto ed è stato scelto dalle forze armate ungheresi già nel 2022. Questi progetti rendono ovviamente più complessa la realizzazione del carro armato comune europeo, detto Mgcs. Per l’Italia, con la recente notizia dello stop alle trattative tra Knds e Leonardo, l’unica scelta possibile resta quindi il nuovo Panther creando una cooperazione tra Leonardo e Rheinmetall. Intanto però Knds ha presentato lo Adt-140, definibile come il carro armato del futuro con funzioni di controllo a distanza e nuova torretta Ascalon con pezzo da 140 mm e impianto a torre elettronica Arx-30 per contrastare le minacce derivanti dai droni, mentre Rheinmetall ha esibito il cingolato da battaglia per la fanteria (Ifv) Lynx dotato della torretta Leonardo Hitfact Mk-II. Importantissimo, proprio per integrare l’azione dei mezzi terrestri, è il settore elicotteristico, che quest’anno vede la presenza della flotta dell'esercito francese, lo Ec-665 Tigre di Airbus Helicopters e lo Nh-90 Caiman di Nh Industries; gli americani Ah-64 Apache e Ch-47 Chinook di Boeing e lo Uh-60 Blackhawk di Sikorsky. Presenti anche due prototipi in fase di sviluppo, lo H-160M Guepard di Airbus Helicopters e l’ammiratissimo Aw-249 Fenice dell’italiana Leonardo, ovvero il successore dello Aw-149 Mangusta. Del Fenice ne sono stati visti in volo due esemplari, entrambi coinvolti nel programma di prove e dotati di repliche estetico-funzionali “dummy” degli armamenti e dei sensori. Nel padiglione francese è invece visibile presso lo stand Airbus un elicottero modello H-175M (militarizzato) e l’esemplare di elicottero da ricognizione senza pilota Vsr-700.

Ma l’edizione 2024 è anche quella con il maggior numero di droni volanti ed anche marini e subacquei. Lo si comprende facilmente attraversando i padiglioni ucraino, francese, britannico e turco. Gli scontri nel Mar Nero tra la Marina russa e quella ucraina stanno infatti evidenziando l’importanza delle flotte di imbarcazioni leggere a controllo remoto, siano esse armate o vettori di missili. Sul piano politico, tuttavia, questa rimarrà l’edizione del salone nella quale inizialmente è stata vietata l’esposizione “diretta” dei prodotti delle aziende e dei rappresentanti ufficiali dello stato di Israele. La decisione di veto era stata presa da un giudice francese dopo l’esposto presentato da quattro organizzazioni non governative. Ed anche se lo stesso trattamento d’esclusione, seppure per motivi diversi, è stato riservato a Russia e Bielorussia, di fatto è una decisione ipocrita e insensata, anche perché i principali programmi di Difesa nei quali Israele è coinvolto sono internazionali e vedono la partecipazione dei consociati, peraltro rappresentati anche in seno all’Unione Europea, che ha allestito un’area espositiva. Israele ha presentato ricorso e ottenuto ragione, così nel momento in cui scriviamo (martedì mattina ore 11, la fiera chiuderà venerdì 21 giugno), l’organizzazione della fiera sta rimuovendo i teloni che coprivano gli stand di Iai, Rafael e di altre aziende israeliane.

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