Economia
February 02 2018
Sono risultati quanto mai incoraggianti quelli presentati dall’Agenzia delle entrate in tema di lotta all’evasione fiscale. Come comunicato dal direttore generale Ernesto Maria Ruffini infatti, nel 2017 l'attività di recupero ha riportato nelle casse dello Stato 20,1 miliardi di euro, con un aumento del 5,8% rispetto al 2016.
Tra l’altro, se si considerano i 13,1 miliardi incassati nel 2013, l'incremento è addirittura del 53%. Numeri di per sé già significativi, ma che diventano ancora più rilevanti se si sommano a quelli fatti registrare dalla nuova struttura che ha sostituito la vecchia Equitalia, ovvero Agenzia delle entrate – Riscossione. Quest’ultima infatti ha incassato, anche grazie allo strumento della rottamazione, 12,7 miliardi.
Di questi, circa 7 miliardi sono finiti nelle casse dell'Agenzia delle entrate e quindi sono già compresi nei 20,1 miliardi sopra citati, mentre i rimanenti sono andati ad altri enti, quali Inps, Comuni e Regioni. Ma come si è arrivati a far registrare questo vero e proprio record di incassi nella lotta all’evasione?
La definizione agevolata delle vecchie cartelle esattoriali, la cosiddetta rottamazione, come già accennato, ha garantito nel 2017 un gettito di 6,5 miliardi di euro. Un bottino non da poco nel computo complessivo del recupero registrato dall’Agenzia delle entrate.
Un aspetto questo che però ha un risvolto su cui riflettere: la rottamazione, va da sé, è una soluzione una tantum, messa in campo l’anno scorso e in parte prorogata per i prossimi mesi, ma di certo non può considerarsi una voce stabile nella lotta all’evasione.
Nei prossimi anni, c’è dunque da immaginare che il risultato finale non potrà essere così trionfante come quest’anno, a meno che non si trovino nel frattempo nuovi strumenti di recupero dell’evasione, efficaci quanto la rottamazione.
Ad essa tra l’altro hanno aderito finora ben 1,5 milioni di contribuenti, con 6,3 milioni di cartelle e avvisi che sono stati oggetto di pagamento a rate.
Fatta la doverosa notazione sul ruolo della rottamazione nel computo complessivo del recupero dell’evasione fiscale, vediamo quali sono le altre voci che hanno contribuito allo straordinario risultato del 2017. Ci sono innanzitutto 11 miliardi che derivano da versamenti diretti in seguito a controlli.
Ci sono poi gli incassi derivanti dalle lettere di compliance inviate ai contribuenti dall'Agenzia delle entrate, saliti a 1,3 miliardi, con un balzo del 160% rispetto all'anno precedente. Il recupero dell'evasione include poi anche 400 milioni della prima voluntary disclosure, che ha comportato una effettiva attività di controllo sulle richieste di adesione.
Infine, c’è il gettito da ruoli che ammonta a 7,4 miliardi, con un incremento del 54,2% sul 2016, determinato soprattutto dal fatto che proprio in questa voce va ricompreso il recupero generato dalla citata rottamazione delle cartelle.