Social network
September 07 2016
C’è stato un tempo in cui Facebook altro non era che una collezione di profili personalizzabili, scarsamente connessi tra loro. In Italia pochi se lo ricordano (il social network ha cominciato a diffondersi massicciamente solo nel 2008), ma nei suoi primi anni di vita la piattaforma di Mark Zuckerberg era radicalmente diversa dalla piazza virtuale su cui oggi tutti riversano foto e commenti. Le cose cambiarono esattamente dieci anni fa, il 6 settembre del 2006, quando da Palo Alto arrivò l’annuncio che Facebook avrebbe avuto un flusso di informazioni a scorrimento verticale. Era nato il News Feed.
Oggi il News Feed è il luogo più visitato dell’ecosistema Facebook, la maggior parte degli utenti gli dedica almeno una scrollata prima di cominciare a postare foto, video e contenuti. È dal News Feed che monitoriamo l’attività dei nostri contatti, a volte intercettando notizie importanti per la prima volta. Oggi è difficile immaginarsi Facebook senza News Feed, e lo stesso vale anche per il resto dell’universo social (basta pensare a Twitter o a Instagram).
Eppure, quando la novità fu introdotta, gli utenti la presero tutt’altro che bene. “Circa un milioni di persone si unirono per protestare contro il news feed, minacciando di lasciare la piattaforma se non ci fossimo rimangiati i cambiamenti introdotti.” ricorda Mark Zuckerberg, in un post sul suo profilo “Ricordo che c’erano persone in carne ed ossa che si presentarono fuori dai nostri uffici intimandoci di fare marcia indietro.”
Col senno di poi, il News Feed è stata la svolta che ha reso Facebook quello che è ora, una rete sociale che conta 1,71 miliardi di utenti mensili e fattura ogni anno diversi miliardi di dollari. Facebook ne è consapevole, e non a caso concentra una buona fetta delle proprie energie in un incessante miglioramento della Sezione Notizie. A inizio anno aveva annunciato un cambio di algoritmo che avrebbe dato la precedenza ai contenuti delle persone più vicine (a prescindere dal successo del post), lo scorso luglio ha introdotto i video a riproduzione automatica con sonoro, ora, in occasione del decimo compleanno della funzionalità, il News Feed si fregia di una nuova funzionalità, chiamata provvisoriamente what your friends are talking about (trad. “di cosa stanno parlando i tuoi amici”).
Si tratta di un esperimento circoscritto alla piattaforma Android e non ancora disponibile in tutte le nazioni: nella parte alta del Feed compare un box in cui vengono raccolti i contenuti ancora non visualizzati postati da amici e conoscenti più stretti. L’obiettivo dichiarato è di consentire agli utenti di non perdersi i contenuti delle persone più care, ma come sempre, l’obiettivo vero è un altro, e ha a che fare con la necessità di Facebook di monetizzare in maniera sempre più efficace i nostri dati sensibili.
La questione è molto semplice: dare la precedenza ai post degli amici più stretti significa aumentare le probabilità che l’utente interagisca con quel contenuto. Più interazioni = più informazioni personali condivise. Più informazioni condivise = maggiore facilità nello sviluppare pubblicità mirate. Inserzioni più personalizzate = più soldi.
Non è dato sapere se questa funzionalità (che tra l’altro ricorda quella introdotta tempo fa da Twitter), è destinata a diventare parte integrante di Facebook; ma c’è da scommettere che, come tutti i cambiamenti, creerà non pochi malumori. Magari anche questa volta qualcuno punterà i piedi minacciando di andarsene, ma se anche questa novità riuscirà a migliorare l’esperienza degli utenti sulla piattaforma, tra cinque anni Mark Zuckerberg potrà festeggiare con la stessa baldanza i 15 anni di News Feed. E un nuovo record in termini di utenti attivi e quotazione in borsa.