Social
April 04 2013
Mark Zuckerberg lo aveva giurato e spergiurato in tutte le lingue: Facebook non produrrà mai un smartphone. Aveva ragione, o perlomeno, non aveva torto: a Menlo Park nessuno ha mai pensato di mettersi a lavorare sul fatidico "pezzo di ferro".
L’idea di sfondare nel settore dei dispositivi mobili però c’è eccome. Lo si è visto una volta di più stasera in occasione della presentazione di Home, un applicativo che di fatto trasforma Android in un sistema operativo Facebook-centrico. Qualcosa di più di una app, qualcosa di meno di un sistema operativo: la società californiana va sul sicuro e sforna una sorta di rivestimento software che stravolge la piattoforma di Google nell'ottica di una maggiore condivisione.
Chiave di volta del nuovo Android in salsa social è infatti la sua capacità di snellire tutte quelle operazioni che con le normali app risultano abbastanza macchinose. Così la homescreen diventa la schermata più vitale dell’interfaccia utente: una risorsa capace di mostrare in prima battuta i contenuti più importanti del profilo Facebook – ad esempio una foto a tutto schermo, o un aggiornamento di stato – e di consentire l’interazione immediata. Basta un doppio tap sullo schermo per commentare o assegnare un Mi piace.
Allo stesso modo tutte le notifiche sono state pensate per “girare” intorno alle persone: a differenza delle attuali versioni di Android, in pratica, Facebook Home segnala gli eventi importanti in base ai contatti che li hanno generati piuttosto che alle singole applicazioni.
Altra risorsa centrale del progetto Home è l’istant messaging: Facebook introduce Chat Heads, un sistema di messaggistica combinata - capace cioè di radunare sia la chat Facebook che gli SMS (un po’ come già accade oggi sugli iPhone con iMessage) - accessibile da qualsiasi sezione del telefonino. Significa che anche nel bel mezzo di una sessione di navigazione, piuttosto che durante la composizione di una mail, è possibile visualizzare un messaggio e avviare una conversazione.
Facebook Home potrà essere scaricato da Google Play a partire dal prossimo 12 aprile. L’aggiornamento non sarà però supportato da tutti i telefonini Android. Si comincia con cinque modelli "top", il Samsung Galaxy S III, il Samsung Galaxy Note II, il Samsung Galaxy S4, gli HTC One X e One X+, ai quali si aggiunge un telefono nuovo di pacca, l’HTC First che debutterà contestualmente al lancio dell’applicativo.
Ma è solo l’inizio. In programma c’è un piano di espansione decisamente ampio che punta a coprire tutto il mondo Android, tablet compresi. Quanto ad iOS nessuna preclusione di sorta, ma come ha ricordato lo stesso Zuckerberg nulla si farà senza che Apple non voglia.
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