Tecnologia
April 05 2018
Obbligati a cambiare. Lo scandalo Cambridge Analytica, da un lato, l’arrivo di un nuovo regolamento europeo (GDPR) , dall’altro, stanno portando Mark Zuckerberg e gli altri vertici di Facebook a rivedere i criteri sul trattamento dei dati degli utenti.
Un primo assaggio di come sarà - o, perlomeno - di come vorrebbe essere il “nuovo” social network di Menlo Park ci arriva dalle nuove regole di gestione delle cosiddette API, le interfacce che permettono agli sviluppatori di terze parti di creare applicazioni integrate nella piattoforma, pubblicate ieri sulla newsroom del servizio.
Ancorché si tratti di strumenti destinati ai programmatori, le nuove API avranno impatto anche sulla nostra esperienza di utenti. Anzi, secondo Casey Newton, una delle più autorevoli firme del sito americano The Verge, si può quasi dire che i cambiamenti apportati da Facebook siano così significativi da mettere in discussione il servizio che abbiamo imparato a conoscere in questi anni.
These API restrictions are significant. This feels like the end of the Facebook platform as we know it. https://t.co/AwoBP0Lfac
— Casey Newton (@CaseyNewton) 4 aprile 2018
Sono sei le novità introdotte da Facebook e riguardano nello specifico Facebook login, i criteri di ricerca dei dati, l’accesso alla cronologia delle chiamate e dei messaggi e le API per Pagine, Gruppi ed Eventi.
Facebook login: il sistema che consente ad applicazioni e servizi esterni di sfruttare le credenziali di Facebook per accelerare la registrazione degli utenti diventa più restrittivo. D’ora in avanti - ha spiegato Mike Schroepfer, Chief Technology Officer della società - le applicazioni dovranno sottoporsi a un processo più severo di autorizzazione per tutte quelle informazioni secondarie (check-in, like, post, video, eventi e gruppi) che non sono strettamente collegate alla necessità di login.
A ciò si aggiunge il fatto che non sarà più consentito l’accesso a informazioni personali come opinioni religiose o politiche, stato e dettagli delle relazioni, liste di amici personalizzate, archivio di istruzione e lavoro, attività fisica, libri, musica, notizie, video guardati e attività di gioco.
Entro il mese di Aprile, infine, Facebook toglierà agli sviluppatori la facoltà di richiedere dati condivisi nel caso in cui gli utenti non abbiano utilizzato l'app negli ultimi 3 mesi.
Cosa cambia per gli utenti: chi, in passato, ha utilizzato Facebook per registrarsi ad applicazioni e servizi di qualsiasi natura, potrebbe avere qualche difficoltà ad accedere al proprio account. Alcuni utenti di Tinder, ad esempio, segnalano di essere stati buttati fuori dall’app proprio a seguito delle nuove restrizioni.
Ricerca e recupero dell’account: la funzione che permetteva a qualsiasi utente di risalire al profilo Facebook di un altro iscritto inserendo il suo numero di telefono (se pubblico) o l’indirizzo email è stata disabilitata. Secondo Facebook, difatti, tale opzione presenta troppi rischi a livello di sicurezza dal momento che consente a malintenzionati di estrarre informazioni sensibili (il cosiddetto scraping) passando da un semplice indirizzo di posta.
Cosa cambia per gli utenti: sarà più difficile trovare certi utenti (soprattutto quelli che hanno un nome molto diffuso). Con il nuovo orientamento, inoltre, Facebook sembra quasi riconoscere che tutto ciò che viene impostato come “pubblico” aumenti il livello di rischio dinnanzi ai “cacciatori” di dati.
Cronologia delle chiamate e dei messaggi: fra i dati conservati da Facebook ci sono anche i tabulati di chiamate ed SMS degli utenti che utilizzano Messenger e Facebook Lite da cellulare Android. Queste informazioni, ci ha tenuto a sottolineare lo staff di Menlo Park, derivano da un impostazione predefinita (che può essere comunque disabilitata) e vengono utilizzate per capire quali sono gli amici che vengono contattati più spesso e non per tracciare il contenuto delle chiamate o altre informazioni sensibili. Con le nuove policy, peraltro, il raggio d’azione di questa funzione verrà limitato a un anno: i log contenuti nei tabulati, in pratica, si cancelleranno dopo 12 mesi dalla registrazione.
Cosa cambia per gli utenti: chi ha un cellulare Android farebbe bene ad assicurarsi che le app di Facebook non siano autorizzate a registrare le sue chiamate e i suoi messaggi (a meno che non sia propenso a questo genere di tracciatura).
Pagine Facebook: le applicazioni che vengono utilizzate per gestire pagine aziendali dovranno limitare all’indispensabile la richiesta di permessi relativi ai dati degli utenti. Tradotto in soldoni significa che verranno autorizzate solo quelle richieste che attengono a una migliore gestione delle pagine, ad esempio post e commenti, ma non quelle ritenute superflue (Facebook tuttavia non specifica di quali informazioni si tratta).
Cosa cambia per gli utenti: per gli amministratori di pagine Facebook è consigliabile aggiornare le applicazioni utilizzate a supporto delle attività di gestione; alcune di queste, infatti, potrebbero non funzionare.
Eventi: non sarà più possibile per le app connesse a Facebook richiedere l’autorizzazione a guardare nel calendario degli eventi per prelevare la lista degli invitati ed eventualmente pubblicare post in bacheca. In futuro, puntualizza inoltre Facebook, solo le app che si atterranno a questi requisiti stringenti potranno utilizzare le API connesse agli eventi.
Cosa cambia per gli utenti: alcune app che utilizzano Facebook per la condivisione di eventi e appuntamenti potrebbero non funzionare più. Consigliabile, anche in questo, caso, un aggiornamento.
Gruppi: già oggi le app devono richiedere l'autorizzazione di un membro per accedere ai dati contenuti all’interno di un gruppo chiuso o quella di un amministratore per le informazioni dei cosiddetti gruppi segreti. Con le nuove policy, però, non sarà più possibile chiedere informazioni personali, come ad esempio nomi, foto del profilo, post, commenti e lista dei membri. Oltre all’autorizzazione dell’amministratore, inoltre, sarà necessaria l’approvazione di Facebook.
Cosa cambia per gli utenti: valgono le stesse considerazioni fatte per Gruppi ed Eventi: alcune app per la gestione dei Gruppi potrebbero essere rigettate (fino a successivo aggiornamento).