Moda
November 09 2022
Si è appena conclusa l’ottava edizione di Fashion Graduate, l’evento organizzato da Piattaforma Sistema Formativo Moda, patrocinato da Comune di Milano e Regione Lombardia. L'edizione 2022 della manifestazione ha avuto come tema quello dell’innovazione sostenibile.
Tre giorni dedicati a sfilate, talk, masterclass e workshop per contribuire a connettere sistema formativo e industria di settore e promuovere la formazione di competenze professionali competitive. Tra questi spicca anche l’innovativo progetto «Talent to Talent», un format rivolto alle migliori università e accademia internazionali che si pone come obiettivo quello di creare un canale formativo globale che favorisca in modo continuativo il dialogo tra talenti di ogni regione del mondo e crei nuovi canali di scambio e arricchimento reciproco.
Ad aprire l’evento, i talenti dell’Istituto Marangoni dove a sfilare sono state le collezioni di Madhav Bahety, Mariagiulia Bertoni, Garima Bhadra, Martina Cesana, Lukas Christ, Giuliana Teresa Fraccalvieri, Giulia Huang, Francesco Imberti, Jaehee Koo e Lorenzo Sala.
Protagonisti nella prima giornata di eventi sono poi stati gli studenti dell’Accademia della Moda IUAD hanno presentato i loro lavori nel segno di «BODY-ISM», un nuovo concetto di libertà per un mondo migliore. I nove designer scelti (Aurora Paltone, Pia Francesca Affinito, Giordana Bellucci, Mirko Cavaliere, Alessia Peruzzi, Valentina Turri, Francesca Calini, Arianna Frison, Riccardo Meazza) sono partiti da una citazione di Jean Coctaeu - «Quando un’opera sembra in anticipo sul suo tempo, è vero invece che il tempo è in ritardo rispetto all’opera» - per intraprendere un viaggio personale creativo attraverso i corpi: i corpi in pericolo, corpi come motore del cambiamento, corpi vulnerabili e corpi in rivolta.
Un’analisi delle difficoltà che incontriamo ogni qualvolta proviamo a collocarci nella rete delle persone che ci circondano, come se fossimo iscritti a forza all’interno di categorie, che possono apparire naturali, ma in fondo sono solo il frutto di una costruzione sociale estremamente normata. Esseri tutti incastrati nella materialità corporea, e quindi in una griglia di idee contrastanti su cosa significano corpi, cosa sono capaci di compiere, e cosa hanno il permesso di fare.
La seconda giornata ha invece visto le futuristiche creazioni degli studenti di Modartech, scuola di alta formazione di Pontedera.
Abiti che sfilano nel Metaverso e si ispirano al mondo del gaming e dei manga giapponesi, collezioni-manifesto che guardano all’ambiente e utilizzano materiali di scarto, outfit che parlano di stereotipi e luoghi comuni da abbattere. La creatività dei designer – Letizia Alosa, Roberto Begaj, Veronica Calarco, Carlotta Citi, Alessia Fontana, Ana Garbuz, Elena Morelli, Luca Nacci, Alberto Santarnecchi, Sara Sieni – non conosce frontiere.
«Crediamo che il confronto con i propri pari sia una parte fondamentale, in un percorso di crescita personale e professionale. Una delle opportunità che Piattaforma Sistema Moda offre agli studenti di tutta Italia, attraverso la Fashion Graduate Italia, assieme alla possibilità di raggiungere un pubblico specializzato, nella capitale italiana della moda» ha raccontato Alessandro Bertini, Direttore di Istituto Modartech.
Gli studenti di Istituto Modartech hanno partecipato inoltre al Progetto Social «Making of» della Fashion Graduate Italia, un format pensato per far raccontare ai giovani le tappe fondamentali della creazione del proprio progetto moda attraverso brevi pillole video. Un’altra finestra sul mondo – virtuale – per far conoscere il proprio talento.
A concludere la seconda giornata di Fashion Graduate è stato poi IED, l’Istituto Europeo di Design.
Le dieci capsule collection uomo, donna e genderless di Nicolò Artibani, Carolina Aru, Lorenzo Attanasio, Alessandro Bonini, Gaia Ceglie, Riccardo Cotta, Luca De Prà, Alessandra Gasparroni, Giovanni Marchetti, Matteo Mojana, Maria Eleonora Pignata sono una fotografia dello stato attuale della moda, una visione personale sebbene ancora filtrata dai cambiamenti che la pandemia ha imposto nella vita di ogni individuo.
Al centro di ogni progetto ritroviamo sempre la persona: l’abito si aggiunge, affianca il singolo, lo veste ma il focus resta sempre la sua interiorità. Un invito a rallentare, quello di «Future Starts Slow» - titolo dello show - che si apre anche al sistema moda e pone attenzione sulla naturale scansione del tempo che una produzione sostenibile richiederebbe.
«La presenza a Fashion Graduate Italia è per IED e per tutte le scuole associate un'opportunità che si rinnova di anno in anno in una dimensione sempre più ampia e internazionale, a conferma della centralità di Milano e dell'Italia nella formazione al design e alle professioni creative. Siamo quindi davvero entusiasti di vivere questi tre giorni di apertura all'esterno, un momento in cui la forza del fare rete si mostra in tutta la sua più vivace espressione progettuale, a concreto supporto dei fashion designer che si affacciano al mercato» ha dichiarato Alberico Guerzoni, Vicepresidente Piattaforma Sistema Formativo Moda e Direttore IED Milano.
Il 5 novembre - giornata conclusiva di Fashion Graduate - è stata invece il momento di Domus Academy, una delle prime scuole di design post-laurea in Italia che affronta a 360° l’esperienza del design e della moda italiani.
Andrea Lolato, Caterina Gianni, Greta Bartolozzi, Xin Zhao, Yingyi Lu e Ilayda Gurcan, designer protagonisti della manifestazione, hanno presentato le loro ricerche attraverso collezioni cariche di creatività e internazionalità, dimostrando una lettura reale del mondo che ci circonda e un’interpretazione personale dei valori e delle necessità che appartengono al nostro tempo.
Le collezioni dei nuovi talenti hanno affrontato temi come l’identità, l’inclusione e la responsabilità collettiva, rispondendo alla riflessione sull’innovazione sostenibile – tema chiave dell’ottava edizione della manifestazione – attraverso outfit duraturi, sostenibili e rivoluzionari.
Tessuti e finiture recuperati dal mondo della veleria, capaci di dare vita a forme, suoni e sensazioni indescrivibili; outfit progettati per essere un omaggio alla ricchezza delle minoranze etniche e delle risorse naturali del nostro pianeta; volumi ispirati al concetto di spazio, così come lo immaginavano grandi artisti del passato come Lucio Fontana o Alberto Burri; decostruzioni di standard geometrici e modelli eclettici che strizzano l’occhio al mondo del metaverso sono stati solo alcuni degli spunti sulla passerella.