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April 01 2015
Fast & Furious 7 è molto di più di un ennesimo capitolo sulla fortuna saga della Universal Pictures. È molto di più di sfrenate e scanzonate acrobazie automobilistiche, sfide maschie e croccante disimpegno. Suo malgrado, Fast & Furious 7 è diventato un ultimo appuntamento con Paul Walker, l'attore simbolo della serie - insieme a Vin Diesel - morto nel novembre 2013 in un incidente d'auto, maledetta ironia del destino. È ormai un incontro emotivo alla continua ricerca del bel viso di Paul.
Dal 2 aprile al cinema, ecco 5 cose da sapere su Fast & Furious 7.
1) Il lungo saluto a Paul
Justin Lin aveva avuto il merito di rivitalizzare la serie firmando The Fast and the Furious: Tokyo Drift (2006), Fast & Furious - Solo parti originali (2009), Fast & Furious 5 (2011) e Fast & Furious 6 (2013). Quando James Wan ne ha raccolto l'eredità, insieme a un mega budget di 250 milioni di dollari, di certo non si sarebbe di aspettato di dover affrontare uno dei momenti più difficili della saga. La morte di Paul Walker, a riprese ancora in corso, è stato un buco nei cuori e un macigno piombato sulla produzione, che per un po' ha vacillato. Archiviate le lacrime ma non il dolore, produttori e cast hanno deciso di proseguire e Fast & Furious 7 vede ora la luce, posticipando l'uscita inizialmemte prevista per luglio 2014.
Il film diventa inevitabilmente una celebrazione di Paul e del suo personaggio Brian O'Conner e un lungo procedere verso il suo commiato. Lo vediamo alle prese con situazioni pericolosissime, dove la morte è in agguato. Attorno a lui gravitano battute che evocano quello che tutti sanno: "Promettimi una cosa, Brian. Niente più funerali", dice Roman (Tyrese Gibson) a Brian alle esequie di Han (Fast & Furious 7 segue idealmente gli eventi di Tokyo Drift).
Nella missione finale Brian chiama la compagna Mia Toretto (Jordana Brewster) e le dichiara "ti amo". Lei replica: "Da come l'hai detto sembra un addio".
Quello che invece la banda di Furious 7 (titolo originale del film) vuole fare, con dolce ostinazione, è salutare Paul, ma senza dargli un addio. "Non è mai un addio", afferma convinto Dom Toretto (Diesel) sul finale. "Tu sarai sempre con me e sarai sempre mio fratello". È poco rilevante se prima ci siano stati inseguimenti impossibili o momenti di noia. La commozione è inevitabile.
2) Paul digitale o no, non importa
La morte di Walker a riprese in corso ha costretto Chris Morgan a riscrivere la sceneggiatura. Dopo lo sconforto iniziale, ultimare il film è diventato essenziale per il produttore Neal H. Moritz e per Vin Diesel: "Dopo un po' di tempo abbiamo pensato che Paul avrebbe voluto che lo finissimo" ha dichiarato Moritz. "Vin e io ne abbiamo parlato e abbiamo convenuto che avremmo dovuto fare il possibile per terminare il film, proprio per lui". Per supplire all'assenza dell'attore, il regista James Wan ha usato filmati inutilizzati girati per i film precedenti e grazie alle nuove tecnologie ha fatto ricorso ai due fratelli di Paul per ricrearlo digitalmente.
In alcune scene, soprattutto in quelle in cui Brian è ripreso da lontano o in momenti concitati, l'occhio dello spettatore curioso non può non correre a cercar di distinguere se a interpretarlo sia proprio Paul o no. Ma... che sia Paul davvero o un Paul digitale poco importa.
3) Il forte senso della famiglia
"Io non ho amici, ho una famiglia". In questa frase di Dom alias Vin Diesel c'è l'ossatura del settimo capitolo della saga. Il legame della famiglia è sempre più centrale e dominante. "Assistendo a Fast & Furious 7 si noterà che i temi principali rappresentati o innescati nei film precedenti, qui vanno a chiudere il cerchio", dice Diesel. "Ancora una volta la cosa più importante della vita sarà sempre la nostra famiglia".
Per questo quando una minaccia letale si avvicina ai suoi cari e distrugge la leggendaria casa Toretto, Dom non può che scatenare la sua rabbia per fermare il pericolo. Naturalmente la famiglia non è composta solo dai Toretto, da O'Conner e da "Mrs Alfa" Letty Ortiz (una sempre più sexy Michelle Rodriguez). Tyrese Gibson torna per la quarta volta a interpretare l'amico d'infanzia di Brian, Roman Pearce, che dà stille comiche. Chris "Ludacris" Bridges riprende il ruolo di Tej Parker, il meccanico di auto e genio della tecnologia visto per la prima volta in 2 Fast 2 Furious.
Seppur ormai ai margini, non manca Elena Neves, interpretata ancora una volta da Elsa Pataky, che è tornata a lavorare con Hobbs al DSS malgrado gli strascichi del suo amore per Dom. Anche la presenza di Hobbs (Dwayne Johnson) è rara, ma quando entra in scena è un'esplosione di testosterone che suscita risolini divertiti (piccola ovazione in sala quando spacca il gesso tirando i muscoli del braccio).
4) Jason Statham villain credibile
Il nuovo nemico, Deckard Shaw, ha il volto scuro e risoluto di Jason Statham. È di determinazione implacabile e per certi versi condivide gli stessi ideali di Dom & Co.: il senso della famiglia. È per vendicare suo fratello che inizia una guerra senza confini.
Tra le new entry c'è anche il veterano Kurt Russell, nei panni un enigmatico e convincente funzionario governativo.
5) Corse e scene d'azione sempre più inverosimili
Fast & Furious 7 torna a Los Angeles, dove tutto è cominciato e rivisita luoghi iconici come la casa Toretto, gli scorci del Dodger Stadium, le strade notturne vuote a est downtown e il deserto caldo e secco per le Race Wars.
Da qui parte per corse che superano ogni limite fisico, dal frontale poderoso tra Dom e Shaw all'incredibile discesa dall'aereo in Azerbaigian sulle strade montuose del Bass Göynük fino al bus corazzato sospeso nel vuoto. L'inverosimile lievita all'ennesima potenza ad Abu Dhabi, quando la "famiglia" irrompe in una festa milionaria animata dal rapper T-PAIN e Dom e Brian volano a bordo di una strabiliante Lykan rossa da un grattacielo all'altro a un altro ancora.
Ad Abu Dhabi ha luogo anche un ameno duello in tacchi a spillo: Letty/Rodriguez deve vedersala con una guardia in abito aderente Hervé Léger interpretata da Ronda Rousey, campionessa di arti marziali miste già vista ne I mercenari 3.