Lifestyle
February 07 2013
Durante la folla nottata del Super Bowl , tra un blackout e l'altro, s'è visto anche lo spettacolare trailer di Fast & Furious 6che già vi abbiamo fatto vedere anche noi . Si tratta del sesto (già, sesto...) capitolo del franchise Fast and Furious, iniziato ormai anni fa, nel lontano 2001. Nel frattempo è successo di tutto: cambi di cast, di regista, addirittura s'è deciso di cambiare quello che sembrava essere il fil rouge della serie: non si parla più di gare clandestine di macchine super "pimpate", ma s'è virato verso il film di rapina.
La scelta sembra aver pagato visto che Fast & Furious 5 è stato un successo al botteghino pazzesco e soprattutto sembra aver spostato un po' più in là la stanghetta del possibile in un film action. Il trailer mostrato al Super Bowl e ripreso il giorno dopo con una gustosa extended di più di tre minuti sembra andare ancora una volta in quella direzione. Ma, e non poteva essere altrimenti, lo fa più veloce e più forte.
IL CAST
La fortuna del primo film fu la contrapposizione tra il bello e buono Paul Walker e il cattivo ed enorme Vin Diesel. Dopo l'abbandono di quest'ultimo, che temeva di essere inquadrato solo come action hero, si decise di mantenere questo dualismo anche nel secondo, sostituendo il buon Vin con Tyrese Gibson. La scelta però, in termini di box office, non pagò e la saga rischiava di tramontare con il terzo capitolo. Col quarto s'è capito qualcosa di importante: la soluzione è l'effetto I Mercenari. Una formula semplicissima. Più attori famosi, più pubblico. Per cui, una volta convinto Vin Diesel a tornare all'ovile, nel quinto ci sono tutti i passati protagonisti delle pellicole precedenti, con la preziosa aggiunta di Dwayne The Rock Johnson, attore e wrestler da poco incoronato per l'ottava volta campione del mondo della WWE. Per il sesto s'è deciso di andare oltre e ormai il cast è lungo quasi come le pagine gialle. Confermati dunque Vin Diesel, Paul Walker, Dwayne Johnson, Tyrese Gibson, il rapper Ludacris, Sung Kang insieme alle belle Jordana Brewster, Gal Gadot e Elsa Pataki. Torna Michelle Rodriguez, data per morta alla fine del quarto capitolo, ma soprattutto si aggiungono l'attore Luke Evans, la lottatrice di MMA Gina Carano, il gigantesco culturista Kim Kold e l'artista marziale indonesiano Joe Taslim. Per non farci mancare nulla si vocifera di piccole parti per Eva Mendes e per la cantante Rita Ora.
IL REGISTA
Justin Lin è un regista di origini taiwanesi, trapiantato da tempo negli Stati Uniti. Esordisce con una serie di piccoli film che passano più o meno inosservati ma che hanno due importanti conseguenze. La prima è che Justin capisce che quello che vuole fare da grande è far esplodere le cose. La seconda è che comincia a lavorare con gran parte del cast che si trova oggi tra le mani. Collabora con Tyrese Gibson, Jordana Brewster, ma soprattutto con Sung Kang per il quale nel 2003 nel film Better Luck Tomorrow si inventa il personaggio di Han che l'attore porterà anche nella saga di Fast and Furious. La svolta arriva con The Fast and Furious: Tokyo Drift, di cui vi parleremo tra poco: la cosa importante è che Justin Lin da mestierante diventa uno dei registi più adrenalinici e scatenati di Hollywood. Mette mano a una serie comica come Community e realizza un episodio che non ha niente da invidiare al miglior John Woo: sparatorie e azione ai massimi livelli. Con Fast & Furious 5 s'è superato realizzando alcune delle sequenze action più spettacolari mai viste su grande schermo. A giudicare dal trailer del sesto capitolo, però, non abbiamo ancora visto nulla.
LO SCENEGGIATORE
Negli Stati Uniti esiste The Onion. Si tratta di una free press del tutto simile a quella che vi regalano tutte le mattine quando salite in metropolitana per recarvi al lavoro o che trovate appoggiate sul tavolino del bar dove fate colazione. Un piccolo quotidiano pieno di notizie. Solo che quelle di The Onion sono tutte finte. Si tratta di una geniale operazione comica diventata ormai storica, tanto da guadagnarsi un film uscito in Italia con il titolo di News Movie e anche una serie televisiva, The Onion News Network. All'uscita di Fast & Furious 5 intervistarono lo sceneggiatore Chris Morgan. Che per The Onion è un bambino di 5 anni. Guardate il video.
In realtà Chris Morgan è uno sceneggiatore di film e di fumetti ben più cresciuto: oltre a curare Fast and Furious dal terzo capitolo, ha messo la sua firma su titoli come Cellular e Wanted – Scegli il tuo Destino. Al momento è impegnato nella scrittura di The Legend of Conan, nuovo capitolo delle avventure del barbaro Arnold Schwarzenegger.
DALLE CORSE ALLE RAPINE
All'inizio Fast and Furious raccontava principalmente delle gare clandestine tra automobilisti. Era il 2001 e il fenomeno era in clamorosa espansione. In molte città americane, nottetempo, si trovavano piloti in erba che si sfidavano su improvvisati circuiti urbani in corse scatenate, che infrangevano praticamente tutto il codice stradale. La polizia ovviamente vigilava mentre i piloti scorrazzavano e sgommavano a tutta velocità. Anche in Italia il fenomeno delle corse clandestine si fece sentire, tanto che il nostro Daniele Vicari realizzò il bel Velocità Massima, film con Valerio Mastandrea che inizialmente doveva essere proprio un documentario sulle corse clandestine. Col tempo le corse clandestine si sono fatte forse meno vistose, ma sicuramente meno interessanti per gli sceneggiatori che dal quarto capitolo in avanti hanno deciso di abbandonarle, trasformando la saga in una serie di film di rapina che strizza l'occhio a pellicole come i vecchi Un Colpo all'Italiana o Il Braccio Violento della Legge. E noi non possiamo fare altro che ringraziare.
IL FAMOSO TERZO CAPITOLO
Come abbiamo detto precedentemente, dopo il fiacco 2 Fast 2 Furious, la saga rischiava di finire nel dimenticatoio. Non sapendo che pesci pigliare s'è deciso di mantenere il nome del franchise, quelle due parole Fast e Furious, cambiando però tutto il resto. Nasce dunque The Fast and the Furious: Tokyo Drift. Arriva Justin Lin dietro la macchina da presa ma è fondamentalmente da solo: non c'è più nessuno degli attori che ha decretato il successo della saga e si trova a dirigere fondamentalmente un film che nulla c'entra con gli altri. Il protagonista è l'anonimo Lucas Black, poi fondamentalmente scomparso, e il tutto è come suggerisce il titolo ambientato non negli States, ma nella terra del Sol Levante, tra gare clandestine yakuza. Un filmetto pronto per finire in DVD sul fondo dei cassettoni dei grandi magazzini che invece, grazie alla maestria del regista, si guadagna quel minimo di attenzione che convince i produttori a investire in grande per il quarto capitolo. Una curiosità: alla fine del film c'è un piccolo cameo per Vin Diesel.