La Fed di Powell interviene per abbassare i tassi e strizza l’occhio a Kamala

La Fed vota Kamala. Prima del voto di novembre arriveranno un paio di tagli dei tassi d’interesse ponendo fine ad una stretta che ha portato il costo del denaro ai massimi da vent’anni. In questa maniera l’economia Usa, che mostra qualche segnale di rallentamento, dovrebbe riprendere forza soddisfacendo le esigenze dell’attuale squadra democratica che guida la Casa Bianca. La prima riduzione arriverà a settembre. Lo ha annunciato Jerome Powell presidente della Fed nel conclave del gotha della finanza mondiale che si tiene a Jackson Hole, nel Wyoming. "E' giunto il momento per un aggiustamento della politica monetaria", ha detto Powell, "la direzione e' chiara". Il presidente della banca centrale americana assicura che "e' aumentata la fiducia che l'inflazione sia su un percorso sostenibile e torni al 2%", l'obiettivo fissato dal mandato della Fed.

I mercati hanno accolto con entusiasmo queste comunicazioni: il Nasdaq guadagna circa l’1,5%,e l’S&P 500 l’1,1%. Milano è la migliore d’Europa con un passo avanti dell’1,15%

Con questi rialzi i mercati hanno voluto sottolineare la loro soddisfazione per la chiarezza del discorso di Powell. Era diffuso, infatti, il timore di una comunicazione più prudente. E invece le indicazioni sono chiare. La priorità non è più l’inflazione ma la ripresa economica. Vuol dire che gli Usa potrebbero arrivare alle elezioni di novembre senza difficoltà sul fronte della produzione. Una bella presentazione per Kamala. A questo proposito non bisogna nemmeno dimenticare che Trump dalla Casa Bianca non aveva risparmiato le critiche a Powell giudicato troppo prudente in fatto di politica monetaria.

Per spiegare la decisione sui tassi Powell ha ricordato che gli ultimi dati congiunturali sono contrastanti. Mentre il settore manifatturiero si indebolisce ulteriormente sotto quota 50, l'attività dei servizi rimane robusta a 55,2. Tuttavia, i dati sul lavoro pubblicati giovedì dì delineano un quadro occupazionale che, pur avendo perso un po' di smalto, rimane solido. Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono aumentate leggermente a 232.000, ma continuano a essere tra i livelli più bassi delle ultime sei settimane. Anche le richieste continuative sono in crescita, ma ancora al di sotto dei picchi di luglio.

YOU MAY ALSO LIKE