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September 15 2022
Roger Federer ha annunciato suo ritiro, oggi, 15 settembre 2022. La sua carriera però si era fermata sul prato di Wimbledon il 14 luglio del 2019, in quei due match point contro Novak Djokovic sprecati malamente che avrebbero regalato a tutti noi il più perfetto degli addii con l’ultimo grande trionfo in casa sua, nel suo giardino, a Wimbledon. Perché lo sapeva lui e l’avevamo capito noi, che quel pomeriggio si stava scrivendo l’ultima pagina di un libro bellissimo, epico, unico ed irripetibile.
Poco cambia. Soprattutto nulla toglie al fatto che quello che lo svizzero ha saputo fare con la racchetta in mano sono cose che tutti gli altri non potevano nemmeno immaginare.
Altri hanno vinto più di lui, per forza mentale ed atletica, ma lo stile, i colpi, il gioco a rete, lo spettacolo che ha regalato per 25 anni a tutti noi sono cose che resteranno negli occhi più di un trofeo alzato.Tutto con uno stile unico, una signorilità che lo faceva apparire sempre leggero, stiloso, composto, come se fosse alla Prima della Scala e non in campo a lottare contro altri superuomini. Mai una sbavatura, mai uno scatto d’ira, amato da tutti, anche dagli avversari più duri (Nadal e Djokovic, che oggi lo salutano, rimpiangendolo un po’). Un signore, un Lord. Il re del Tennis moderno, l’unico che avrebbe potuto giocare con una racchetta di legno degli anni ’70.
Oggi il tennis è di Sinner ed Alcaraz, dei bazooka umani che sparano palline a 150km/h, altra roba, insostenibile per un 41enne dalle ginocchia di cristallo. Federer dice addio al tennis al campo. Lo attende la leggenda, quella si, eterna.