Lifestyle
July 27 2017
Il corpo diventa una tavolozza colorata, una pagina di quaderno su cui scrivere i propri pensieri. Sono i tatuaggi che Federica Pellegrini, la nuotatrice che è tornata a far risuonare l’Inno di Mameli ai Mondiali di Budapest dopo sei anni dall’assolo di Shanghai, colleziona fin da quando era una teenager, che spuntano quando è in vasca, da un'abito scollato o un sandalo aperto durante le serate mondane. Dieci tattoo in totale che raccontano la sua vita, la sua carriera, i suoi successi, le sue passioni, la sua famiglia. Come un diario.
Un’araba fenice, disegnata sul collo e voluta a 17 anni, le ricorda che le delusioni si superano, come quella dei Mondiali di Montreal e degli Europei di Budapest. Attraverso con la rinascita. Sempre sul collo poi c’è la scritta "rock’n’roll" che, per lei, rappresenta il suo stile di vita.
Il piccolo drago che le segna la caviglia destra risale ai suoi 14 anni e ai suoi primi momenti di gloria. Sotto si intravede anche la scritta Balù, un omaggio al fidanzato Luca Marin, che però poi Federica ha voluto cancellare quando la storia d’amore è finita.
Per celebrare il trionfo di Pechino torna il leitmotiv della Fenice rappresentata solo dalle piume delle sue code.
Un tribale decora la schiena di Federica da dove si intravede la scritta “nient’altro che noi”, una frase dedicata al fratello Alessandro.
Sul fianco sinistro tre rose colorate con simboleggiano l’Italia. Le onde, l’acqua. La libellula, la leggerezza. Sul fianco destro, invece, un lungo pensiero sottiolinea i suoi desideri, le sue aspirazioni, i suoi traguardi personali. Poi c’è Mafalda, un mega gattone tatuato sull’altro fianco dedicato al suo micio scomparso nel 2014.
Piccolo ma visibile, un teschietto messicano sull’avambraccio destro, racconta la fine di un periodo difficile e l’inizio della svolta. Anche questo è Federica Pellegrini.