Lifestyle
February 01 2018
Tacchi alti, gonna corta, scollatura pronunciata, bella presenza, e sorriso stampato sul volto per 48 ore. Erano le caratteristiche richieste alle grid girl, in Italia meglio conosciute come Ombrelline.
Si tratta di quelle giovani modelle che durante i Gran Premi si aggirano ai blocchi di partenza reggendo un ombrello (nel caso del MotoGP) o un cartello con il numero corrispondente al pilota che si rappresenta (nel caso della Formula 1).
Se nel nostro Paese le hostess da motori venivano reclutate presso agenzie di modelle, in America esistevano scuderie di ragazze formate proprio per diventare grid girl (uno dei siti più quotati era umbrellagirlsusa.com).
Quelle agenzie, ora, dovranno cambiare target visto che Liberty Media (la società che ha acquisito la Formula 1 dallo storico patron Bernie Ecclestone) ha deciso che dal 2018 il binomio donne e motori alla base della presenza delle ragazze-ombrello andrà in pensione.
"Nell’ultimo anno (il primo della nuova gestione) - ha dichiarato Sean Bratches il managing director della F1 - abbiamo notato molte aree dello spettacolo che hanno bisogno di essere aggiornate e adeguate a quella che è la nostra visione dello sport".
Tra queste, a quanto pare, ci sono anche le Ombrelline.
"Il loro utilizzo - continua la nota - è stato per decenni un elemento di base della F1. Oggi, invece, sentiamo chiaramente che questa pratica non è più consona con i valori del nostro marchio, ed è chiaramente in disaccordo con le regole di base della società moderna". Una dichiarazione d'intenti sul cui sfondo è facile vedere l'ombra lunga di #MeToo e dello scandalo molestie sessuali che ha permesso di mettere a fuoco una riflessione a diversi livelli sul concetto stesso di donna oggetto.
E le Ombrelline (concediamo loro per lo meno la lettera maiuscola), definite per metonimia con l'oggetto stesso che reggono, rappresentano la quintessenza del concetto ormai fuori tempo massimo di donna oggetto.
Eppure in 20 anni di Formula 1 queste ragazze che accendevano il testosterone mentre si avviavano i motori sono state il simbolo stesso dello stereotipo donne-motori con il suo portato di fantasia a misura di maschio. Alcune case automobilistiche, Suzuki, per esempio, scegliava addirittura mise evocative e stuzzica appetiti. C'è stato il periodo fetish, con le ragazze vestite da poliziotte con tanto di manette a portata di mano; mentre la Honda, alla fine degli anni '00 aveva puntato sulle conigliette di Playboy che attiravano l'attenzione di curiosi e giornalisti.
Le ragazze, poi, guadagnavano cifre che potevano passare dai 200 agli 800 euro per una giornata di lavoro e portare i tacchi alti sull'asfalto rovente, per simili guadagni, era quasi piacevole.
Di solito le modelle venivano reclutate nel Paese ospite del Gran Premio anche se leggenda vuole che in Qatar gli organizzatori s'accorsero che non esistevano agenzie per ombrelline e si rivolsero a un sito che forniva escort di lusso per una cifra che si aggirava intorno ai 2.000 dollari al giorno.
Talvolta le ombrelline finivano per conquistare anche il cuore dei piloti. E' successo all'austriaco della Ferrari Gerhard Berger e al suo erede britannico Eddie Irvine, ma anche a Fernando Alonso che ora sta con Linda Morselliche era stata l'ombrellina di Valentino Rossi. Il Dottore, comunque, al momento, può dormire sonni tranquilli visto che l'addio alle grid girl non riguarda il MotoGP.
Rossi, oltre alla Morselli, nel paddock ha conosciuto anche Francesca Sofia Novello, modella di lingeria e indiziata numero uno come nuova fiamma di Vale. E anche Andrea Dovizioso è fidanzato con un'ex ombrellina, la bellissima Alessandra Rossi che ha appeso l'ombrello al chiodo per trasformarsi in musa del pilota Ducati.