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July 19 2016
“Lea Garofalo. Una madre contro la ‘Ndrangheta” è un romanzo a fumetti di Ilaria Ferramosca e Chiara Abastanotti, pubblicato da BeccoGiallo, che racconta la storia della testimone di giustizia perseguitata e uccisa dal compagno malavitoso.
Nata in una famiglia legata alla ‘Ndrangheta, ancora adolescente Lea parte per Milano con Carlo Cosco, con cui presto avrà una bambina, Denise.
Purtroppo il compagno si rivela un delinquente intriso proprio di quella cultura mafiosa a cui lei aveva cercato di sottrarsi, e Lea fa la scelta coraggiosa di allontanarsi con la figlia e collaborare con la giustizia.
Anni di difficile vita in fuga perenne non basteranno a scampare alla vendetta dell'uomo, che si considera da lei oltraggiato.
La storia si dispiega in due registri e due piani temporali diversi. Nel presente ci sono la sorella di Lea, la figlia, l'assassino e un suo complice che ricordano come intervistati, ciascuno con il proprio tono e la propria opinione, intrecciandosi.
Carlo Cosco, in manette, avvolto nell'ombra, fa un sorrisetto compiaciuto. Denise, accusatrice del padre, è in piena luce ma è costretta a ripararsi dentro il cappuccio di un piumino bianco, arroccata su di uno sgabello.
Accanto a loro scorre il passato, con sequenze velate di grigio che mostrano, completano e arricchiscono le parole delle testimonianze, facendo montare la tensione.
I disegni a matita, nel contrasto tra le linee semplici e marcate, i bianchi netti e la grafite soffusa o materica, danno al fumetto una qualità emotiva che serve bene il suo messaggio.
Le vignette senza bordi e i personaggi galleggiano nel vuoto della pagina, comunicando spesso un acuto senso di isolamento.
Lea Garofalo viene rappresentata forte, decisa nonostante i numerosi attacchi subiti, ma anche giocosa e affettuosa con la figlia, e sempre più stanca e addolorata dopo anni passati nel timore e nelle ristrettezze, cambiando più volte casa e identità.
Il rapporto tra lei e Denise viene tratteggiato come intenso e complesso, con meccanismi di sostegno e protezione reciproci che vanno oltre i tradizionali ruoli di madre e figlia.
Il fumetto evidenzia l'incudine e il martello tra cui si trova Lea.
Da un lato c'è la cultura mafiosa e maschilista che fa sentire Cosco e i suoi familiari in diritto di minacciare, aggredire e uccidere la “fimmina ribelle” per la sua “alzata di testa”.
Dall'altro c'è lo Stato italiano con un programma di tutela dei collaboratori di giustizia che funziona male e tiene la donna in un umiliante limbo di burocrazia, insicurezza e indigenza.
Dedicato a Denise, che ha scelto di proseguire il percorso iniziato dalla madre, il libro suona come un'esortazione dolorosa alla presa di coscienza e di responsabilità.
“Lea Garofalo. Una madre contro la ‘Ndrangheta” di Ferramosca e Abastanotti è un volume brossurato di 112 pagine in bianco e nero. È pubblicato da BeccoGiallo che lo propone a 14 Euro.
Si ringrazia Nicola D'Agostino per la collaborazione nella realizzazione dell'articolo.