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April 22 2017
25 aprile 1945, una delle date cardine della nostra storia. Ha segnato la fine dell'oppressione nazifascista, inaugurando il primo passo verso la ricostruzione di un'Italia unita e libera.
Una data che è diventata una festa, un momento per ricordare i sacrifici affrontati da migliaia di italiani per ritrovare la pace. Anche noi ci fermiamo a riflettere e proponiamo una lista di consigli di lettura dedicati alla Festa della Liberazione, per rinfrescare la memoria e non perderne il profondo significato.
Ribellarsi è giusto, di Massimo Ottolenghi
All'età di 92 anni lo scrittore Massimo Ottolenghi (scomparso nel 2016) ha firmato questo prontuario di consigli per le nuove generazioni. Qui spiega perché è necessario e giusto attivarsi e ribellarsi non appena i nostri diritti cominciano a subire pericolosi attacchi. Dalla sua esperienza antifascista mette in allerta i giovani, ricordando l'importanza di impegnarsi in prima persona, per evitare derive antidemocratiche.
Ribellarsi è giusto
di Massimo Ottolenghi
(Chiarelettere)
121 pagine
I giorni dello sgomento, di Fiorella Borin
Maggio 1943, tre soldati reduci dalla campagna di Russia tornano a casa, al loro paese di montagna. Il ritorno è però diverso da come se lo aspettavano. C'è freddezza e ostilità, i concittadini li considerano dei vili, accusandoli di aver contribuito alla disfatta sul fronte orientale. Le cose si complicano con l'8 settembre: bisogna tornare a combattere, e stavolta tra i nemici ci sono anche altri italiani. La verità sul destino di quei tre reduci, nei seguenti venti mesi di guerra civile, verrà scoperta solo nel 1963, grazie a una foto e a un quaderno ritrovati. Il libro di Fiorella Borin è sì un'opera di fantasia, ma è in grado di ricostruire gli umori, le tensioni e le difficoltà di chi visse quel tragico capitolo della nostra storia.
I giorni dello sgomento
di Fiorella Borin
(Edizioni della Sera)
190 pagine
Partigia, di Sergio Luzzatto
In Piemonte i combattenti della Resistenza più spregiudicati venivano chiamati “partigia”. Un soprannome mitico, quasi da eroi, che anche Primo Levi celebrò in una sua poesia del 1981. Ma dietro all'aura eroica di chi ha combattuto esiste una realtà fatta di scelte dure, di conti con la propria morale, di mani sporche di sangue. Luzzatto prova dunque a immergere il lettore nelle storie di chi ha affrontato situazioni esistenziali tragiche, nelle quali uno degli ostacoli più grandi è stato certamente il problema della legittimità e della moralità della violenza.
Partigia
di Sergio Luzzatto
(Mondadori)
373 pagine
L'ultimo fucilato, di Luca Fazzo
Il capitano Giovanni Folchi è stato fucilato il 7 febbraio 1946 a San Vittore. Fascista della prima ora e ufficiale della RSI, è stato l'ultimo condannato a morte per collaborazionismo a Milano. La sua vicenda, raccontata attraverso verbali e documenti dell'epoca, aiuta a ricostruire il confuso contesto del post liberazione, fra vendette, processi sommari, giudici e funzionari voltagabbana.
L'ultimo fucilato
di Luca Fazzo
(Mursia)
204 pagine
Possa il mio sangue servire, di Aldo Cazzullo
Quest'opera di Aldo Cazzullo ci ricorda una cosa fondamentale: la Resistenza non è patrimonio di una sola fazione, ma della intera Nazione. L'autore racconta le storie di uomini e donne che si sono opposte al regime nazifascista, come la vicenda delle suore di Firenze che salvarono centinaia di ebrei o dei tre carabinieri di Fiesole che si fecero uccidere per salvare degli ostaggi. Ma anche quelle di partigiani comunisti, cattolici, monarchici e autonomi.
Possa il mio sangue servire
di Aldo Cazzullo
(Rizzoli)
403 pagine