Festival di Cannes 2018: Cate Blanchett presidente impegnata contro le molestie
Esigente e glamour, raffinata e franca, Cate Blanchett è il presidente di giuria del Festival di Cannes 2018, 71^ edizione. Attrice australiana due volte premio Oscar, capace di stare dentro il sistema senza essere schiava di Hollywood (il suo motto è "un film per me, un film per loro"), è lei la risposta che il festival dei festival cinematografici dà allo scandalo Weinstein.
Perché sì, la magnetica Cate è di certo una scelta più che logica e coerente dal punto di vista artistico. Ma è evidente che è anche un simbolo da tenere alto, un alfiere contro le molestie sessualli nel mondo dello spettacolo. Donna impegnata, è infatti tra le promotrici dell'iniziativa "Time's Up" contro gli abusi.
Cate Blanchett, 12° donna giurata a Cannes
Abbiamo visto Cate Blanchett donna libera e ardita in Carol, seduttrice che ammalia Rooney Mara e fugge da un matrimonio infelice abbracciando un amore lesbico. È l'elfa saggia della trilogia de Il Signore degli anelli, come la giornalista pronta a perdere tutto di Truth - Il prezzo della verità. Ha due Oscar vinti in bacheca, uno come miglior attrice non protagonista per The Aviator (prodotto tra l'altro da Weinstein) e una come miglior attrice protagonista per Blue Jasmine.
Cate Blanchett è un'attrice dalle tante sfumature. Sarà la dodicesima donna a guidare la giuria del Festival di Cannes, che prenderà il via l'8 maggio 2018. Segue la presidenza di Pedro Almodóvar, che nel 2017 aveva consegnato la Palma d'oro allo svedese The Square.
"Siamo molto onorati di dare il benvenuto a un'artista unica e piena di talento", scrivono in un comunicato congiunto il presidente del Festival, Pierre Lescure, e il delegato generale, Thierry Frémaux. "Le nostre conversazioni, fatte questo autunno, ci promettono che sarà un presidente impegnato, una donna appassionata e uno spettatore generoso".
"Vengo a Cannes da anni come attrice, produttrice, per le serate di gala e per le sessioni in competizione, per il Mercato stesso, ma non sono mai venuta per il piacere di godermi la cornucopia di film di questo grande festival": così Cate Blanchett ha risposto alla convocazione.
Perché Cate Blanchett è la risposta allo scandalo Weinstein
Scegliere Cate Blanchett come presidente è anche un modo per sostenere la lotta contro le molestie nella professione di attore. La diva è stata una delle promotrici dell'iniziativa "Time's Up", lanciata dopo lo scandalo Weinstein che ha scosso il mondo del cinema.
Cate Blanchett è stata una delle prime celebrità a schierarsi apertamente contro il potente produttore Harvey Weinstein, accusato a partire dal 5 ottobre 2017 di molestie sessuali e stupri da un centinaio di donne. Qualche giorno dopo l'apertura della polveriera, alla cerimonia degli InStyle Awards a Los Angeles, Blanchett aveva dichiarato: "A ogni donna piace essere sexy, ma questo non significa voglia fare sesso con te", puntando il dito, senza nominarlo, contro Weinstein.
"A ogni donna piace essere sexy, ma questo non significa voglia fare sesso con te". Cate Blanchett
Alla tasmissione Entertainment Tonight aveva rincarato la dose: "Ogni uomo che si trovi in una posizione di autorità o potere e pensa di avere il diritto di molestare, minacciare o attaccare sessualmente le donne con le quali lavora deve essere ritenuto responsabile". E ancora: "Non è mai facile per una donna rivelare tali situazioni e sostengo senza riserve coloro che l'hanno fatto".
Il passaggio dalle parole ai fatti è stato breve. Insieme a colleghe come Natalie Portman e Meryl Streep, Cate Blanchett ha lanciato la fondazione "Time's Up", un progetto che raccoglie fondi per sostenere legalmente donne e uomini vittime di molestie sessuali sul lavoro.
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