Fiat ora deve guardare a Volkswagen

L'amministratore delegato di Fiat ha un piano: l'Italia. Lo ha dichiarato senza mezzi termini al Financial Times in un'intervista che (in teoria) non lascia dubbi di interpretazione. "Non c'è alcun dubbio" dichiara l'ad "che l'origine della produzione è fondamentale per la Maserati, così come per Alfa. Non produrremo mai al di fuori dell'Italia. O almeno non fino a quando ci sono io".

Insomma, è un Marchionne che torna a parlare di Made in Italy, che torna a riempirsi la bocca del modo tutto italiano (in senso più che positivo) del saper fare meccanica, stile, design applicato alle quattro ruote.

Al Financial Times lascia ancora una volta la cifra di 1 miliardo di euro di investimenti dedicati al nostro Paese. A Mirafiori, dove "il nostro obiettivo è riassorbire tutti i dipendenti dello stabilimento" (sono 5 mila e in cassa integrazione) e nello sviluppo di prodotti di alta gamma (come un Suv per la Maserati).

E guarda per il marchio Fiat al modello da seguire e con cui confrontarsi: il mondo Volkswagen che nel segmento lusso ha superato di gran lunga il marchio italiano. Nel 2012 sono stati venduti 141 mila modelli Porsche, sottolinea il Financial Times, rispetto ai 6.300 Maserati. Audi (gruppo Volkswagen) ha venduto 1,4 milioni di auto. Alfa Romeo nel ha consegnate 100 mila.

Unico vero grande fiore all'occhiello: Ferrari, "insuperabile".

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Leggi l'articolo integrale sul Financial Times: Fiat chief Sergio Marchionne plays to Italy's strengths

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