Ansa 2. "Arancia meccanica" (1971) di Stanley Kubrick. Cult degli anni '70, è così farcito di immagini raccapriccianti e violente che è difficile sottoporsi a cuor leggero a una seconda visione (se non ricorrendo allo zapping, da scena a scena). ▲ Mondadori Portfolio / Arte France/Blind Spot/Dinovi / The Kobal Collection
3. "Dancer in the Dark" (2000) di Lars Von Trier.
Eccolo, di nuovo lui. Il regista danese ama turbare e sconquassare il suo pubblico. In questo musical anomalo prima lo "ubriaca" o lo stordisce con l'uso traballante della camera a mano, quindi lo trafigge irrimediabilmente al cuore con una drammaticità che prosciuga le lacrime. Fantastica la cantante Bjork.
▲ Mondadori Portfolio / Wega Film / The Kobal Collection
4. "Funny Games" di Michael Haneke.
Michael Haneke fa buona compagnia a Lars Von Trier tra i registi più disturbanti (e superlativi). Che sia la sua versione originale austriaca del 1997 o il rifacimento americano del 2007 per mano dello stesso autore, il risultato è sempre lo stesso: "Funny Games" è come un'unghia sulla lavagna, dà estremamente fastidio, ti fa rigirare tormentosamente sulla poltroncina e solo qualcosa di estremamente masochista ti trattiene lì per tutta la (prima) visione.
▲ Mondadori Portfolio
5. "Requiem for a Dream" (2000) di Darren Aronofsky.
Con Jared Leto e Jennifer Connelly, l'opera seconda del regista americano è implacabile: una storia di droga e caduta, un'umanità alla deriva. Con la complicità della fotografia sperimentale di Matthew Libatique, della colonna sonora di Clint Mansell e del montaggio convulso di Jay Rabinowitz, lo spettatore è portato in uno stato di costante disagio.
▲ Mondadori Portfolio / Studio Canal+ / Centre national del la cinematographie / The Kobal Collection
6. "La pianista" (2001) di Michael Haneke.
Ancora Haneke, certo. Per un film memorabile, da vedere assolutamente, da mettere in cineteca... e lì lasciarlo. La rigida insegnante di piano interpretata dalla stupenda Isabelle Huppert si rivela una quarantenne sessualmente repressa, dalle tante perversioni sadomasochistiche. Un affresco della sofferenza umana fatto con un realismo straziante, che percuote testa e cuore.
▲ Mondadori Portfolio / The Kobal Collection / Zentropa Ents.
7. "Antichrist" (2009) di Lars Von Trier.
Vagina tagliata con le forbici, masturbazione al sangue... La sfida è riuscire a vedere "Antichrist" per intero anche la prima volta. E guarda un po', l'autore di tanto patimento è ancora Lars Von Trier (e la sua attrice ancora Charlotte Gainsbourg).
▲ Mondadori Portfolio / Fox Searchlight / The Kobal Collection
8. "Boys Don't Cry" (1999) di Kimberly Peirce.
La cosa più tremenda di Boys Don't Cry è che si ispira alla storia vera di Brandon Teena, transgender statunitense assassinato in seguito a violenza e stupro. In un climax doloroso, il finale toglie il respiro e la parola, peggio di un pugno allo stomaco. Oscar per la migliore attrice alla stupenda Hilary Swank.
▲ 01 Distribution 9. "Million Dollar Baby" (2004) di Clint Eastwood.
Un capolavoro ambientato nel mondo della boxe, una storia di riscatto che però si scontra bruscamente con la sfortuna virando atrocemente verso un racconto di sofferenza ed eutanasia. Intanto le lacrime dello spettatore non cessano di scendere e l'anima resta sbattuta e prosciugata per giorni e giorni. Ancora una meravigliosa Hilary Swank, da Oscar. Impossibile riuscire a rivedere la seconda parte del film.
▲ Mondadori Portfolio / Egg Films/Show East / The Kobal Collection
10. "Oldboy" (2003) di Park Chan-wook.
Benvenuti in un incubo di violenza claustrofobica. Un uomo dalle poche virtù si ritrova improvvisamente imprigionato, escluso dal mondo esterno per quindici anni, senza sapere il perché, mentre sua moglie fuori viene assassinata e lui indicato come il colpevole. L'angoscia asfissiante che prova il protagonista è contagiosa.
▲ Chi pensava di aver già visto troppo con Nymphomaniac vol. 1 , sarà stato messo ancor più alla prova daNymphomaniac vol. 2 in alcune scene di violenza alquanto fastidioso.
Lars Von Trier però in passato ha saputo fare anche di peggio, quanto a inquietudine e malessere quasi fisico imposto al suo spettatore. E non solo lui.
Lasciando da parte gli horror, in questa gallery andiamo a ripercorrere 10 film d'autore, spesso belli o veri capolavori , così duri, angoscianti o disturbanti che è difficile rivederli una seconda volta.
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Se volete, aggiungete nei commenti le vostre scelte (Flavorwire.com qui ha indicato le sue).
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ARTICOLO AGGIORNATO, PUBBLICATO NEL GIUGNO 2014