'Fimmina Tv', dalla Locride la voce delle donne che resistono

Si chiama Raffaella Rinaldis, ha 38 anni ed nativa di Chivasso ma calabrese di adozione. E' lei -  un passato da cronista  di nera e giudiziaria - la 'mamma' di Fimmina tv, un progetto che accarezzava da tempo: un'emittente tutta al femminile proprio nel cuore della Locride,  territorio notoriamente dominato dalla 'ndrangheta e martoriato dalle continue faide locali.

Per la scelta del nome da attribuire alla sua creatura (visibile da settembre sul canale 684 del digitale terrestre) Raffaella Rinaldis ha attinto alla tradizione dialettale, optando per Fimmina Tv: Vorreiche la parola “fimmina” perdesse ogni connotazione dispregiativa o richiamo sessuale e che facesse pensare solo alle donne calabresi. Da sempre silenziose, ma tenaci e in grado di arrivare ovunque

Con uno staff redazionale composto da 15 giornaliste di età compresa tra i 25 e i 40 anni (l'organico contempla però anche la presenza di alcuni uomini,  perchè “le contrapposizioni ostacolano la parità”), Fimmina Tv si propone di diventare un punto di riferimento per ogni donna davvero intenzionata a cambiare la realtà calabrese, una realtà che non ruota solo intorno alla vicende di mafia, ma che è anche e soprattutto pervasa da una seria volontà di rinnovamento, di sviluppo, di onestà.

In questo progetto innovativo – il primo in Italia - Raffaella Rinaldis ha investito se stessa nonché tutti i suoi risparmi, nonostante il contributo iniziale di qualche sponsor.

La tv calabrese, la cui diffusione è per ora limitata alle province di Reggio Calabria, Catanzaro e Crotone, intende offrire ai propri utenti una programmazione varia, che spazierà dalle tematiche politico-sociali di stringente attualità regionale (come la criminalità) ad argomenti di più ampio respiro, quali cultura del territorio, pari opportunità, ambiente, gastronomia locale, arte cinema e spettacolo.

Una bella sfida, per riportare alla luce l'essenza di una Calabria radicalmente diversa dagli stereotipi radicati nell'immaginario collettivo nazionale. “Vorremmo che se ne cominciasse a parlare per le belle cose che vi accadono”, continua a ripetere la Rinaldis. “Basta con lo stereotipo di una regione tutta ‘ndrangheta e peperoncino. Noi lo faremo. E vi assicuro che di persone coraggiose e intraprendenti, qui ce ne sono tante”.

Le donne calabresi sembrano infatti essere particolarmente ricettive in merito alla necessità di cambiare il volto del territorio in cui vivono.

Uno dei primi personaggi ad apparire su Fimmina Tv sarà Maria Carmela Lanzetta, sindaco di Monasterace (RC), nota al grande pubblico per la sua battaglia contro i soprusi mafiosi. Altri seguiranno.

Il modello calabrese ha un'illustre cugina egiziana. Lo scorso 20 luglio, all'inizio del Ramadan,  è nata “Maryia”, tv satellitare così battezzata in onore della schiava copta che fu offerta in moglie al profeta Maometto dal sovrano egiziano.
Interamente gestito da donne e rivolto esclusivamente alle donne, il canale verrà trasmesso dalla rete ultraconservatrice Umma Islamic Channel, che appartiene allo sceicco salafita Abu Islam Ahmad Abd Allah.

In video e dietro le quinte ci saranno solo donne rigorosamente velate. L'uso del niqab (il velo che lascia scoperti solo gli occhi di chi lo indossa) sarà obbligatorio anche per le ospiti delle diverse trasmissioni, nel corso delle quali non comparirannouomini, nemmeno per un solo minuto.
Le programmazioni previste dalla tv “rosa” egiziana verteranno prevalentemente sulla condizione matrimoniale, dal momento che “Mariya intende educare le egiziane all’Islam”, come sottolinea la predicatrice el-Cheikha Safaa Refai, chiamata alla direzione di questo ambizioso progetto, ideato e realizzato soprattutto per restituire dignità a tutte quelle donne velate che in passato sono state fortemente penalizzate e oppresse.

YOU MAY ALSO LIKE