Televisione
December 03 2021
Gli ultimi cinque episodi, l’ultima, e definitiva, battaglia. La Casa di Carta, croce e delizia di un pubblico televisivo che non ha saputo formulare un giudizio univoco – capolavoro per qualcuno, idiozia populista per qualcun altro –, è giunta alla fine. Cinque sole puntate, disponibili su Netflix dalla mattina di venerdì 3 dicembre, sono deputate a raccontare l’epilogo della serie televisiva, storia di Robin Hood in tuta rossa. Lo show, una produzione spagnola che Netflix ha rilevato nel 2017, senza troppo sperare, ha mitizzato la figura di ladri gentiluomini, determinare a ridefinire i canoni di giustizia. Quel che la legge ha stabilito essere giusto è diventato d’un tratto sbagliato: l’universale è sfumato nel particolare, e la Banda, quella Banda che etica vorrebbe fosse etichettata come criminale, si è trasformata nello strumento di liberazione del popolo oppresso, deciso a vincere la tirannia – vera o presunta – dei propri governanti. I ladri con la maschera di Salvador Dalì, chiusi prima nella Zecca di Stato, poi nella Banca di Spagna, sono diventati eroi. Partigiani, quasi, perché «La Resistenza» è l’appellativo che Netflix ha voluto per i propri beniamini, Bella Ciao il suo grido di battaglia. Un grido che, in parte, è destinato a spegnersi.
La Casa di Carta, primo vero fenomeno virale della piattaforma, ha finito la propria corsa. Gli ultimi cinque episodi, culminati in un finale che il Professore e i suoi adepti hanno definito «picaresco», sono serviti a risolvere la polarizzazione tra Stato e anarchia.ad individuare un vincitore. A scrivere la parola «fine», quantomeno sulla saga originale. Netflix, come la maggioranza dei produttori attuali, si è detta determinata a non rinunciare alla propria miniera d’oro. Così, nel corso di un evento ibrido, con il quale in diretta streaming globale ha celebrato l’ultimo atto della propria serie televisiva, ha annunciato un primo spin-off della saga. Berlino, iconico fratello del Professore, morto nel corso delle puntate e vissuto fino all’ultimo attraverso ricordi e flashback, avrà uno show dedicato. La serie, di cui ancora non sono trapelati dettagli narrativi, verrà rilasciata nel 2023, ad un anno dal debutto del primo remake che La Casa di Carta ha registrato. Nel corso dello stesso evento, la piattaforma streaming ha reso noto di aver autorizzato un rifacimento coreano dello show, con tanto di «Squid Gamer» protagonista. Nell’adattamento asiatico de La Casa di Carta, sarà Park Hae-soo, già volto di Squid Game, ad interpretare la parte che fu di Pedro Alonso (Berlino, nello show originale). Benché accompagnata dalla parola «fine», dunque, la serie non terminerà. Non del tutto, almeno.
La Casa di Carta, senza la Banca di Spagna e le panoramiche di Madrid, vivrà negli spin-off e nei remake, nel dizionario televisivo che i tempi più recenti ci hanno insegnato a conoscere.